Attesi rinforzi dalla Cina
Il dg Assembergs: da 9 a 75 decessi in una settimana L’area più critica al Pronto soccorso, l’allarme del sindacato: «Necessaria l’istituzione di uno spazio per il pre-triage»
L’ospedale di Treviglio è al collasso: in una settimana i decessi sono passati da 9 a 75. E ora si attende una pattuglia di medici dalla Cina.
Una situazione al limite quella all’ospedale di Treviglio, in cui tutte le energie sono tese a cercare di tenere testa all’epidemia. È quella che ha raccontato il direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest Peter Assembergs in diretta televisiva, ospite di Dritto e rovescio su Rete 4, svelando per la prima volta i numeri dell’epidemia nella Bassa dove a lunedì, ma ieri il numero è lievitato ancora, i ricoverati per Covid-19 erano 220. Di questi, quelli che necessitavano di ventilazione erano 45: 14 in Terapia intensiva, gli altri nei reparti sub-intensivi.
Il parametro che più di ogni altro dà il senso della crisi è però il numero dei decessi provocati dal virus. «In una settimana siamo passati da 9 a 75 — dice il direttore generale —, questo è un dato che mette a dura prova territorio, famiglie e anche i nostri operatori che spesso si trovano a dover dare l’ultimo saluto ai pazienti perché i parenti non fanno in tempo ad arrivare».
Una lotta di trincea in cui la risorsa drammaticamente scarsa è il personale e per questo Treviglio aspetta a braccia aperte l’arrivo della pattuglia di medici cinesi. «Ce lo ha annunciato la Regione — spiega ancora Assembergs —. Alla quarta settimana dall’inizio dell’epidemia siamo in estrema difficoltà per il numero dei pazienti che si rivolge a noi. Nei primi giorni siamo riusciti a trasferirne una ventina verso altri ospedali, ma ora vengono spostati solo i più gravi. Per gli altri dobbiamo trovare noi le risposte».
L’ospedale ha riconvertito 3 reparti per i contagiati da Covid-19 e si preparerebbe a dedicarne un quarto. Strategica però rimane la Terapia intensiva che potrebbe raddoppiare: «Possiamo e dobbiamo portarla da 14 a 25 posti — precisa Assembergs —, ma per riuscirci servono anestesisti e rianimatori. Per questo aspettiamo con ansia i medici cinesi che la Regione ci ha annunciato ci saranno assegnati». Una pattuglia ancor più indispensabile visto che all’ospedale di Treviglio una sessantina di sanitari, tra medici e infermieri, ha contratto il coronavirus. Defezioni che rendono sempre più gravoso il peso per chi rimane in servizio.
Una situazione particolarmente critica si registra nel punto d’accesso dell’ospedale: il Pronto soccorso. Se da un lato si lavora senza sosta per rispondere all’emergenza, dall’altro cresce la rabbia per la mancanza di mascherine con i filtri e di altri dispositivi individuali per la sicurezza che fanno aumentare il rischio di contagio. Medici e infermieri sono esasperati per la commistione dei percorsi tra pazienti sospetti di Covid19 e quelli che si rivolgono alla struttura per altri problemi. Altra criticità che segnalano è che ormai parte del Pronto soccorso è utilizzato per i Covid-19, ma il reparto non garantisce sufficiente separazione con gli altri malati. A dar loro voce la Cgil, che ha raccolto in un memoriale i problemi segnalati e chiede l’istituzione di un pre-triage. Ribatte punto su punto la direzione dell’Asst Bergamo Ovest: «Premesso che la situazione di elevata complessità, determinata dal momento emergenziale — spiega —, richiede un sistematico sforzo in cui gli operatori tutti stanno rispondendo con slancio enorme, preme sottolineare che le modalità organizzative attuate hanno visto fin da subito la definizione di una specifica procedura operativa atta a garantire il rispetto e l’applicazione, in ottemperanza ai disposti ministeriali e regionali, e permettono in particolare, al momento, di gestire l’arrivo dei pazienti differenziandone la caratterizzazione proprio a tutela degli utenti/pazienti con diversificazione dei percorsi». Sulle mascherine e i dispositivi di protezione la direzione spiega che, pur nelle note difficoltà di approvvigionamento, sono fornite a seconda della necessità e nel rispetto delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e del Ministero. «Considerata l’emergenza — precisa la direzione — che non permette al Pronto soccorso una regolamentazione del flusso dei pazienti ma deve fare fronte a tutte le richieste, preme sottolineare la deroga ai requisiti strutturali disposta dall’Ats, a fronte della situazione, ma nel rispetto delle misure organizzative necessarie a garantire la sicurezza sia dei pazienti sia degli operatori sanitari».
❞ Il dato dei decessi mette a dura prova gli operatori che devono spesso dare l’ultimo saluto ai pazienti senza parenti Peter Assembergs Dg Asst Bergamo Ovest
I reparti L’ospedale della Bassa ne ha già convertiti tre dedicandoli ai contagiati da Covid-19,