IL RISPETTO E LA POLITICA ASSENTE
Il mondo dopo il virus cambierà, in modi che non riusciamo a immaginare. A Bergamo ne siamo già consapevoli, ce l’ha insegnato la scomparsa di parenti e amici. Scomparsi: non è un brutto sinonimo da giornalisti. Le persone scompaiono. Escono di casa con un’ambulanza, entrano in ospedale e poi si riceve una telefonata. Non c’è nemmeno la possibilità di celebrare un funerale. Una violenza agli affetti più cari che hanno già subito centinaia di famiglie. Tutta la forza che c’è nelle persone, oggi qui, è rivolta a sperare che resistano gli ospedali, i medici di base, persino i commessi di supermercato. Non c’è altro. Non c’è spazio per sentirsi gratificati dal video di un politico che dopo giorni e giorni si è accorto di cosa stiamo vivendo, ci dice «siamo tutti bergamaschi» e ci mostra quanto è bella Città Alta. Lo sappiamo, grazie. Matteo Salvini a Bergamo era come Freddy Mercury a Wembley. Sui social, ieri, il suo video ha ricevuto l’accoglienza di una bestemmia in chiesa, una reazione molto dura. Quasi tutti gli altri politici di primo piano, da destra a sinistra, neanche ci hanno provato a manifestare affetto verso questa provincia. Vero. Da qui però ci ha colpito di più la foto di Salvini in giro per Roma in coppia («per fare la spesa»). Più di un leghista gli ha rinfacciato la «leggerezza». Gli altri non hanno nascosto la rabbia. Per come la vediamo qui, si sta a casa perché è necessario per ragioni sanitarie, ma anche per rispetto ai nostri morti.