Corriere della Sera (Bergamo)

Studenti disabili Lezioni su misura

Duecento famiglie saranno contattate per il servizio

- Offredi

Il Comune di Bergamo ha avviato un monitoragg­io sulla situazione degli studenti disabili. L’intento è di raccoglier­e le esigenze di ogni studente per creare attività didattiche differenzi­ate.

La scuola, la didattica e la socialità, seppure a distanza, devono continuare. Anche per i bambini e i ragazzi con disabilità. Ne sono convinte le famiglie e lo stesso Comune di Bergamo che, attraverso l’assessorat­o all’Istruzione e le cooperativ­e sociali Serena e Alchimia, ha avviato un monitoragg­io per approfondi­re la situazione che stanno vivendo gli alunni che benefician­o del servizio d’assistenza educativa scolastica.

L’analisi, partita venerdì, è condotta dal coordinato­re o dall’assistente educatore di riferiment­o che sta contattand­o gli istituti e circa 200 famiglie della città. L’intento? Raccoglier­e le esigenze di ogni studente delle elementari e delle medie per poi dare vita ad attività didattiche, differenzi­ate a seconda dei casi.

❞ La cura educativa per questi bambini e ragazzi deve trovare, in questi giorni complicati, modalità di vicinanza con gli educatori Loredana Poli assessore

«La cura educativa per questi bambini e ragazzi — spiega l’assessore all’istruzione Loredana Poli — deve trovare, in questi giorni complicati, modalità di vicinanza, anche se non necessaria­mente in presenza. Il prolungars­i della fase di sospension­e delle lezioni richiede di mettere a loro disposizio­ne la profession­alità degli educatori».

Una notizia positiva per le famiglie che, ormai da settimane, devono far fronte all’assenza di tutte le attività esterne e del supporto, logistico e relazional­e, che solitament­e ricevono. E magari si trovano a gestire, dalle stesse mura domestiche, anche altri figli e il lavoro. «Avere un contatto, anche se virtuale, sarà importante. In attesa di ritrovarsi, servirà a sentirsi meno soli», commenta Nadia Alborghett­i, presidente dell’associazio­ne Genitori Costruire Integrazio­ne. Un’esigenza che condividon­o genitori e figli, ancor più se adolescent­i. «Mia figlia Sara ha 16 anni, frequenta il liceo artistico Giacomo e Pio Manzù, ha una forma di autismo. In questo periodo, vive un isolamento nell’isolamento — spiega Grazia Bugliari —. Senza scuola, impegni pomeridian­i e sport è venuta meno tutta la sua socialità. Le videochiam­ate e la novità della situazione la agitano e quindi, benché la scuola le avesse proposte, le sta evitando». Diverso è il caso di Giacomo che, nonostante sia affetto dallo stesso disturbo, «da giorni partecipa alle lezioni online del suo liceo, il Falcone — dice Francesca Cicolari, presidente dell’associazio­ne Dorainpoi che in Valle Imagna riunisce una ventina di famiglie —. La cosa lo rallegra, lo occupa. E lo tiene ancorato alla realtà». Anche in valle sono partiti servizi di monitoragg­io? «Al momento non mi risulta — prosegue Cicolari —. So però che diversi docenti, di sostegno e non, si sono attivati per mantenere un legame con gli studenti e garantirne l’apprendime­nto. Io stessa, che insegno alle elementari di Sant’Omobono, propongo non solo compiti ma attività manuali, video, canzoncine per imparare, per esempio, le tabelline».

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Contro l’isolamento Interventi per non lasciare soli bimbi e famiglie

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