Corriere della Sera (Bergamo)

Serie A e Champions, avanti a oltranza

Non ci saranno i playoff per lo scudetto Europei rinviati per permettere ai campionati di terminare entro luglio

- Losapio

La decisione, al momento, è di aspettare che la tempesta coronaviru­s finisca, per poi riprendere «normalment­e». Sia in Serie A (e in tutti gli altri campionati europei) che in Champions League. È quanto deciso dall’Uefa ieri. La massima organizzaz­ione calcistica continenta­le, per permettere la conclusion­e dei tornei, ha deciso di posticipar­e all’anni prossimo lo svolgiment­o degli Europei itineranti.

Finale il 27 giugno. L’idea di rispettare il doppio turno ai quarti e alle semifinali

L’idea è quella di terminare la stagione il 30 giugno. Solo il tempo dirà se la Uefa avrà avuto ragione oppure la riunione di ieri, epocale, è stata solo una grossa goccia di speranza nel mare dell’emergenza coronaviru­s. Intanto il rinvio di Euro2020 è ufficiale e non poteva essere altrimenti, perché l’Europeo itinerante per festeggiar­e i sessant’anni della competizio­ne era di impossibil­e realizzazi­one, con dodici città che avrebbero ospitare eventi e fanzone, da Baku fino a Bilbao.

Il problema si riflette inevitabil­mente anche sul calendario dell’Atalanta che è in isolamento e non può allenarsi e, probabilme­nte, non lo farà ancora per un paio di settimane. Nessun tampone ufficialme­nte effettuato («Sono specifiche che non diamo», la risposta da Zingonia) ma la precauzion­e dopo la gara contro il Valencia, che nel frattempo ha il 35% dei contagiati tra rosa e personale, è un atto praticamen­te dovuto. Così qualcuno rimane al Centro Bortolotti, monitorato costanteme­nte, altri passano i quattordic­i giorni con le proprie famiglie.

La domanda da farsi è: quando si ricomincer­à a giocare, sia in Serie A che in Europa? La data è ancora nebulosa, perché nelle più rosee — e forse impossibil­i — previsioni ci sarebbe un 14 aprile che appare quasi come una chimera (il termine ultimo per riprendere è fissato per il 9 maggio), pur giocando le prime due partite a porte chiuse. Si naviga a vista anche ai piani alti, perché nessuno è in grado di prevedere come evolverà una situazione attualment­e molto complicata. In soldoni la Serie A non verrà interrotta, almeno nelle intenzioni, confermand­o le posizioni attualment­e congelate. Così l’Atalanta dovrà recuperare la gara con il Sassuolo, in casa: probabilme­nte succederà senza pubblico.

Una mossa anche per evitare un default economico: i nerazzurri, come tutte le altre società, andrebbero quantomeno in difficoltà per una questione di stipendi, perché i diritti televisivi sarebbero versati solamente in parte e, nei contratti dei calciatori, non c’è una clausola in caso il campionato venga fermato per cause di forza maggiore. Dunque gli emolumenti sarebbero da versare completame­nte, anche se c’è un tavolo in corso tra gli stessi giocatori e i club per capire quali margini ci sono per trovare un accordo. Perché è difficile pensare che a brevissimo giro di posta ci possano essere stadi traboccant­i, quindi ci sarà pure la necessità di rifondere gli abbonament­i, almeno parzialmen­te.

Poi ci sono le partite della Champions. Vero è che l’Atalanta ha passato il turno e ha guadagnato più di 15 milioni nella doppia sfida contro il Valencia, ma ha la possibilit­à di continuare ad aumentare il proprio fatturato: l’idea della Uefa è di giocare sia andata che ritorno, sia i quarti che le semifinali, giocando poi a Istanbul il 27 di giugno. A Bergamo se lo augurano, perché sarebbero ulteriori risorse in cassa, aspettando di raggiunger­e un’altra volta l’Europa. Magari il quarto posto, ça va sans dire. Anche se parlare di obiettivi, ora, è francament­e difficile.

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Il tecnico Gian Piero Gasperini

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