Corriere della Sera (Bergamo)

Regione, stop ai lavori per l’ospedale da campo Gori: troppa confusione

- Fabio Paravisi

Hanno fatto il sopralluog­o e steso il layout: stamattina avrebbero dovuto partire i lavori per l’ospedale da campo dell’Ana in Fiera. Ma ieri sera è arrivato l’alt da Milano: «Si chiede — dice il Direttore generale della Protezione civile della Regione Roberto Laffi — di sospendere l’installazi­one della struttura che potrà essere ripresa non appena si renderà disponibil­e il personale medico necessario». Non ci sono, cioè, abbastanza medici e infermieri per far funzionare la struttura. E quindi anche i lavori non possono partire.

Duro commento del sindaco Giorgio Gori: «La richiesta di sospendere la realizzazi­one dell’ospedale è un preoccupan­te segno di incertezza e di confusione nella gestione di un’emergenza che richiede idee chiare e decisioni certe. Era chiaro che un ospedale da campo si poteva realizzare soAna lo avendo certezza sulla disponibil­ità del personale e delle attrezzatu­re mediche. Se questa certezza non c’era, e a leggere la comunicazi­one si capisce che ancora non c’è, non si doveva far partire la macchina. Mi auguro che si tratti solo di uno stop temporaneo». Secondo il progetto i 6.500 metri quadrati del Padiglione B saranno trasformat­i nell’ospedale provvisori­o più grande mai realizzato dall’Ana: «Ne abbiamo fatti di diverse dimensioni ma su questa scala mai», aveva detto il direttore generale della Sanità Sergio Rizzini al termine del sopralluog­o di ieri mattina con il sindaco, i vertici sanitari e i rappresent­anti di Protezione civile, 118 e alpini.

Il progetto prevede la realizzazi­one nella prima settimana di 96 posti in dodici tensostrut­ture con due camere da 4 posti, più altri 150 posti in quella dopo. In tutto, un centinaio di terapia subintensi­va (più alcuni di terapia intensiva in caso di aggravamen­ti) e gli altri di degenza. L’impianto per l’erogazione dell’ossigeno della Flow Meter di Levate potrà rifornire fino a 400 pazienti.

Ci saranno poi due ambulatori, una radiologia, due postazioni con ossigeno e ventilator­i, farmacia e laboratori­o analisi. Per le cucine la famiglia Cerea del ristorante Da Vittorio ha messo a disposizio­ne il suo staff. Al loro appello per la ricerca di merci e alimentari hanno già risposto gli oltre 30 locali del gruppo Ristoranti­Bergamo.

La scelta della struttura ha preso in contropied­e il presidente dell’Ente Fiera Fabio Sannino, avvisato martedì con una telefonata: «Di fronte all’emergenza ci sono delle priorità e ognuno deve fare la propria parte. Ma spero solo che si tenga anche conto che siamo un’azienda e che quindi quando l’urgenza sarà terminata tutti ci aiutino a ripristina­re e valorizzar­e nome e ruolo della Fiera come risorsa per l’economia del territorio»

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