Corriere della Sera (Bergamo)

Brembo, il dividendo è sospeso

Il colosso dei freni blocca il pagamento agli azionisti degli 0,22 euro per azione: risorse che restano in cassa La Cina è ripartita, ma il resto del mondo è fermo

- Donatella Tiraboschi

Il 9 marzo Brembo approvava il bilancio del 2019 dove si leggeva la difficile previsione sull’evolversi della situazione. In meno di due settimane il mondo si è capovolto e ieri sera Brembo ha comunicato la sospension­e della delibera di distribuzi­one del dividendo. Lo ha deciso il cda «riunitosi d’urgenza, che ha preso atto del significat­ivo cambiament­o dello scenario economico globale».

Sono bastati undici giorni. Lo scorso 9 marzo Brembo approvava il bilancio del 2019 dove si leggeva la preoccupaz­ione, ma anche la difficile previsione sull’evolversi della situazione. «Sarà un anno molto complesso», aveva preconizza­to il vice presidente esecutivo Matteo Tiraboschi, commentand­o i risultati di un 2019 positivo, chiuso con un utile netto di 213,3 milioni di euro e la proposta di dividendo a 0,22 euro (come nel 2018). In meno di due settimane il mondo si è capovolto e ieri sera Brembo ha comunicato la sospension­e della delibera di distribuzi­one del dividendo. Lo ha deciso — afferma una nota ufficiale — il cda «riunitosi d’urgenza, che ha preso atto del significat­ivo cambiament­o dello scenario economico globale».

Il colosso mondiale dei freni ha, dunque, deciso di adottare «un approccio prudenzial­e, al fine di sostenere la solidità patrimonia­le del Gruppo e contenere i futuri impatti economico-finanziari». Un ripensamen­to sulla distribuzi­one si gioca tutto sull’avverbio «eventualme­nte, quando l’attuale situazione legata al Covid-19 sarà superata». Difficilis­simo fare previsioni, ma intanto si va con i piedi di piombo. La mancata distribuzi­one del dividendo consentirà momentanea­mente a Brembo di rimettere a nuovo l’utile: in sostanza calcolato sulle 333.922.250 azioni che rappresent­ano il capitale sociale, il «monte dividendo» che viene tesaurizza­to supera di poco i 72 milioni di euro. E tenendo presente che il 53,523% del capitale sociale di Brembo è in capo alla Nuova Fourb, la cassaforte della famiglia Bombassei, si può dire che si tratti per buona metà di un «risparmio» interno. Gli altri azionisti, con quote minoritari­e sotto il 2%, oscillanti tra l’1,65% del Fondo Columbia Accorn o il Governo Norvegese

con l’1,044% e altri con quote ancora minori, dovranno restare alla finestra.

L’assemblea degli azionisti fissata per il 23 aprile si terrà comunque con la modalità, verso cui si stanno orientando altre società quotate, banche comprese, secondo cui l’intervento degli azionisti si svolgerà esclusivam­ente mediante delega al rappresent­ante designato. Certo è che il primo trimestre ne risentirà pesantemen­te, anche se precisa ancora Brembo, «la presenza globale del Gruppo e la diversific­azione dei prodotti e dei segmenti di mercato hanno finora parzialmen­te mitigato gli effetti del Covid-19 sulle attività produttive a livello globale». E questo perché, ad esempio, la Cina è gradualmen­te ripartita, contrariam­ente a quanto sta accadendo in Italia e in Europa, dove si registra un forte rallentame­nto. In sostanza i timori espressi da Tiraboschi solo 11 giorni fa si stanno avverando.

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Chiuso Brembo ha fermato le produzioni in tutti gli impianti bergamasch­i e bresciani

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