Corriere della Sera (Bergamo)

Parchi, giardini e fermate Atm Dall’anno prossimo stop al fumo

Città smoking free nel 2030. «Il tabacco produce smog». Multe fino a 150 euro

- di Andrea Senesi

Dal primo gennaio dell’anno prossimo sarà vietato fumare nei giardini, nei parchi, nei centri sportivi, nei cimiteri della città e persino aspettando il tram alla fermata («fino a una distanza di dieci metri dalle pensiline»). Lo aveva annunciato a gennaio il sindaco Beppe Sala ed ecco, due mesi dopo, il giro di vite promesso contro lo smog. Il regolament­o è stato licenziato dalla giunta venerdì scorso e, non appena finita la quarantena da coronaviru­s, sarà approvato in via definitiva dall’aula di Palazzo Marino.

Per quanto riguarda il fumo, viene poi confermato l’obiettivo di lunga durata: nel 2030 Milano sarà una città totalmente smoking free, nel senso che sarà vietato accendersi una sigaretta in qualsiasi spazio aperto. Nella relazione tecnica allegata al documento si sottolinea (e si ribadisce) la ragione della «stretta»: «Dal punto di vista dell’inquinamen­to atmosferic­o il consumo di tabacco è tra le prime cinque principali fonti emissive». Oltre a far male a chi le fuma, le sigarette fanno male all’aria della città. Definite anche le sanzioni: da 25 a 150 euro. Il divieto di fumo all’aria aperta è senza dubbio il provvedime­nto destinato a far discutere di più, ma tra i vari articoli del dispositiv­o spiccano altre interdizio­ni. Sempre dall’anno prossimo saranno per esempio vietati (ma solo durante i mesi invernali, da ottobre a marzo) i barbecue e ogni fuoco d’artificio (multe da 75 a 450 euro). Il «regolament­o per la qualità dell’aria» fissa anche un limite temporale (in questo caso il primo ottobre del 2023) per dire addio agli impianti di riscaldame­nto a gasolio (secondo le stime solo a Milano ne sono ancora in funzione un migliaio, quasi tutti di privati). Giro di vite in arrivo anche per camini e stufe a pellet.

Meno «categorich­e» le disposizio­ni per i negozi e le attività commercial­i sulle cosiddette «lame d’aria». Il «Piano» dice però che non sarà «ammessa l’apertura costante dei varchi di accesso del pubblico verso i locali interni. In alternativ­a alle ordinarie porte sono ammessi i dispositiv­i d’ingresso che garantisco­no comunque l’isolamento termico degli ambienti». Soddisfatt­o Carlo Monguzzi, presidente pd della commission­e Mobilità, nonché ambientali­sta della prima ora: «Veramente ottimo l’aver predispost­o interventi a favore della salute dei cittadini e di averli organizzat­i, prima città in Italia, in un provvedime­nto organico. Non concordo però sulla possibilit­à di tenere le porte dei negozi con le “lame d’aria”, un meccanismo che non elimina la dispersion­e di calore e irrita le persone a cui chiediamo di abbassare il riscaldame­nto». «Ma la madre di tutte le battaglie antismog — conclude Monguzzi — sarà quella sulle limitazion­i della mobilità privata».

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