Le onoranze al collasso Rinforzi persino da Arezzo
Le vittime sono 1.176, i pazienti positivi sono 6.471 con un aumento di 255: erano stati +347 domenica Ospedale da campo, terapia intensiva a Emergency
«Non è ancora il momento di cantare vittoria ma vediamo una luce in fondo al tunnel», ha detto, fra mille cautele, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Cosa che di questi tempi si può solo tradurre in numeri. Le cifre regionali di ieri confermano la frenata dei contagiati che era già stata sottolineata domenica: il totale ufficiale in provincia di Bergamo ha raggiunto quota 6.471, con un incremento di 255 in 24 ore. Una cifra inferiore al +347 di due giorni fa e soprattutto al +715 di sabato. Il numero dei decessi è arrivato a quota 1.176. In questo caso l’aumento è di 112, quasi pari ai 113 del giorno prima ma soprattutto meno della metà dei 256 di sabato.
L’ospedale da campo
Nella struttura in corso di realizzazione all’interno della Fiera è stato posato il pavimento in linoleum donato da una ditta lecchese. Per ora non c’è molto di più, anche se il materiale continua ad arrivare e si sta realizzando l’impianto elettrico. Questo perché il progetto è stato rifatto per la quarta volta, in modo da adeguarsi al cambio delle esigenze. Le ultime riguardano il numero dei posti di terapia intensiva (dovrebbero essere una ventina ma non sono ancora definitivi), la presenza di una tac che toglierà spazio, e una diversa organizzazione degli spazi. Cosa, quest’ultima, risultato dell’ingresso in campo di Emergency. La ong di Gino Strada invierà venti operatori che gestiranno la terapia intensiva. Ma sta anche mettendo a disposizione la propria esperienza nella realizzazione di ospedali che si occupano di epidemie. Rispetto agli altri hanno la particolarità di affiancare alle cure anche la necessità di limitare al massimo la diffusione del contagio, soprattutto tra il personale sanitario. L’ospedale in Fiera dovrà quindi avere una rigida compartimentazione nella quale ogni reparto è una struttura a sé, indipendente dagli altri, con proprie entrate e uscite, spazi delimitati per il personale, una gestione a parte per la vestizione e la svestizione di tute e protezioni. Il tutto senza alcun contatto con il resto dell’ospedale e il meno possibile con l’esterno: sono in corso trattative con alberghi della zona in cui ospitare i medici, che non dovranno quindi tornare a casa con il rischio di contagiare le famiglie. Solo dopo la riunione di stamattina al Papa Giovanni si conosceranno i numeri definitivi dei posti letto e quelli di medici e infermieri.
La polemica
Il ministero della Difesa ha risposto al deputato leghista Daniele Belotti sul trasferimento da Taranto al Lussemburgo di un ospedale da campo della Nato: a differenza dell’annuncio del governo lussemburghese, si trattava solo di tende e generatori. Un’identica struttura arriverà ad Aviano dalla base Nato tedesca di Ramstein. «Che però è a poca distanza dal Lussemburgo — commenta Belotti —: situazione paradossale».
I controlli
Proseguono le verifiche dei carabinieri contro chi non rispetta le ordinanze. I militari hanno controllato 850 persone e ne hanno denunciate 80. Fra loro, un bresciano di 25 anni sul lungolago di Endine in attesa di una ragazza conosciuta in chat, un uomo di 65 anni di Sedrina che andava alla casa di vacanza di un amico per lucidare il pavimento e tre ventenni che giocavano a pallone in strada a Sarnico approfittando dell’assenza di traffico. I militari hanno anche consegnato bombole di ossigeno, saturimetri, guanti e mascherine fermi dagli spedizionieri. Cinque ventilatori polmonari sono stati portati all’ospedale di Piario.
Il progetto Il layout dell’ospedale in Fiera modificato in modo da limitare al massimo i contatti