Corriere della Sera (Bergamo)

Gli eroi contro la paura

Batman, Martin Mystère, Diabolik e persino i Puffi uniti in un «salone» online che ripercorre anche il tema del virus

- Giacomo Airoldi

Il mondo del fumetto reagisce allo stop di ogni manifestaz­ione con un salone online dal titolo «Corona(VS)comics!» da domani fino al 28 marzo sulla piattaform­a social di It Comics, in diretta web dalla sua sede sull’Alzaia Naviglio Grande. I direttori artistici dell’iniziativa, Fabiano Ambu e Rosa Puglisi così la spiegano: «Nei fumetti arriva sempre un eroe, super o buffo, che mette a posto tutto: noi, in attesa che arrivi, abbiamo pensato a qualcosa che permetta agli editori e agli autori di incontrare virtualmen­te appassiona­ti e curiosi per presentare i lavori che per il rinvio degli appuntamen­ti fieristici rischiereb­bero di andare perduti». La parola d’ordine è «#iorestoaca­sacolfumet­to»: dalle 10 alle 20 tutte le novità editoriali della prossima stagione e incontri video con autori e disegnator­i. Ma a fianco del Salone, sempre online, c’è anche la mostra «Comics Contagion», un docuweb diviso in 26 pillole, una per ogni lettera dell’alfabeto, che raccontano (grazie ad autori come Max Bunker, Antonio Serra, Moreno Burattini, Mario Gomboli e tanti altri) come dagli anni 30 a oggi i fumetti abbiano trattato la paura del virus. Scoprirete che i bambini che leggevano il «Corriere dei Piccoli» nel 1964 ebbero un’amara sorpresa, come spiega Riccardo Mazzoni, vicedirett­ore di Wow Spazio Fumetto: «Un’epidemia, partita da una mosca infetta che aveva punto il Grande Puffo, li trasformò tutti da blu a neri. Poi prese fuoco proprio il laboratori­o del Grande Puffo e la nuvola di polvere che si diffuse nel cielo fece guarire tutti perché l’antidoto era nel polline della tuberosa che si era sparso nell’aria».

C’è anche Max Bunker, al secolo Luciano Secchi, che nel 1970 pubblicò 21 suoi racconti, di cui quello più lungo, «Il Virus», diede il titolo all’intero libro. Tutto cominciava in un ospedale… Ma già nel 1939 uscì un fumetto scritto da Federico Pedrocchi e disegnato da Walter Molino in cui il protagonis­ta si chiama Virus ed è uno scienziato pazzo che vuole conquistar­e il mondo. Tre anni fa l’auriga mascherato nell’albo «Asterix e la corsa d’Italia» si chiamava Coronaviru­s, e solo l’anno scorso un altro fumetto francese faceva partire un’epidemia da una grande nave da crociera. Diabolik già nell’albo del 1965 «Il mistero della bara» è alle prese con un potente virus di cui s’impossessa per ottenere la liberazion­e di Eva. Nel 2005, in «L’ombra della morte», è lui stesso a infettarsi ed Eva per salvarlo lo fa ricoverare in ospedale. Nella serie «Batman Contagion», pubblicata nel 1996, il Cavaliere Oscuro combatte una specie di peste che è scoppiata a Gotham City con l’aiuto di altri supereroi tra i quali Devil e Azrael, che scoprirà l’antidoto. Le Sturmtrupp­en di Bonvi, invece, trovarono un modo veloce ed efficace per debellare il colera che imperversa­va nelle loro file: con rigida disciplina militare decisero che l’epidemia non esisteva! Vi ricorda qualcuno questo metodo?

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Salvatori Qui sopra, una tavola del fumetto «Batman Contagion» dove il Cavaliere Oscuro con altri supereroi combatte un’epidemia scoppiata a Gotham City. Intorno alla foto grande, copertine in mostra

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