Aiuti, il piano da 10 miliardi di Ubi
La banca annuncia «Rilancio Italia»: più credito e liquidità a famiglie e imprese
Ubi annuncia il «Rilancio Italia», un piano da 10 miliardi con misure specifiche per i territori di Bergamo e Brescia. Per le famiglie, tra l’altro, la sospensione dei mutui sulla prima casa. Per le imprese, nuova liquidità, conversione dei fidi, sospensione dei rimborsi dei finanziamenti. Le imprese: «Bene, ora liquidità senza burocrazia».
Non è certamente questo il 2020 che Victor Massiah si aspettava, tra l’Ops lanciata da Intesa Sanpaolo e uno scenario ben più avverso del peggiore stress test immaginabile. Secondo Eba e Bce un calo dell’1,2% del Pil era preventivato per quest’anno: le stime proiettano ora un ben più nefasto -6%. Uscirne, per imprese e famiglie non sarà facile, ma ripensare, riprogettare e ripartire fin da adesso è «cruciale» per il ceo di Ubi. «Dobbiamo ragionare — evidenzia — su quali debbano essere le forze da mettere in campo per liberare di nuovo un’energia che porti alla crescita».
La strategia
La visione di Massiah alza già l’asticella oltre l’emergenza: «Abbiamo imparato, in questi ultimi anni, che semplicemente tentare di ridurre la spesa, senza favorire la crescita, è un qualcosa che mette in difficoltà il Paese. Non possiamo non pensare al futuro dapprima con un ponte di liquidità e poi pensando al rilancio vero e proprio». Le banche sono tra le prime ad essere chiamate in causa. Nel caso di Ubi, come precisa ancora Massiah, «siamo una grande banca che si impegna a favore del Paese potendo contare sulla forza del nostro bilancio e il radicamento territoriale». Sono queste le architravi di «Rilancio Italia» un programma di interventi urgenti dal valore complessivo fino a 10 miliardi di euro varato dall’istituto presieduto da Letizia Moratti, per sostenere imprese, famiglie ed enti del Terzo settore colpiti dalla crisi coronavirus. Con una precisa caratterizzazione nazionale, riscontrabile fin dal nome con cui è stato chiamato, «Rilancio Italia» pone particolare attenzione alle provincie di Bergamo e Brescia, dove Ubi affonda le sue radici più profonde, con una serie di misure che copriranno tutti i segmenti di clientela. E in tutte le zone in cui il Gruppo opera. «È importante dare ulteriore ossigeno alle nostre imprese in particolare per poter pensare al futuro, per poter pensare a rimettersi in sedustria sto, per poter generare quelle forze che devono in qualche modo dare accelerazione alla crescita», aggiunge Massiah.
Le misure
Vediamo in che cosa consiste questo ossigeno economico. Alle imprese verrà garantita nuova finanza per liquidità, un incremento delle linee di cassa tramite conversione dei fidi accordati, la sospensione del rimborso dei finanziamenti, il consolidamento del debito con finanza aggiuntiva (tramite garanzie pubbliche viene estinto il debito in essere e si concede contestualmente nuova liquidità) e, infine, un sostegno alla digitalizzazione.
Le aspettative
Basterà per tornare a respirare? Il mondo economico e delle imprese bergamasco se lo augura. «Si tratta sicuramente di un passo importante che va nella direzione giusta — commenta il vice presidente di Confindustria Bg, Aniello Aliberti — in analogia anche con altre iniziative poste in essere dal sistema bancario. Un numero crescente di aziende ha già oggi e avrà sempre più nei prossimi mesi l’urgenza di accedere facilmente a tutte le linee a breve termine. Al di là delle singole misure, è importante che vengano rivisti anche i normali approcci e che si abbatta drasticamente la burocrazia legata alla concessione di finanziamenti e moratorie. Non possiamo permetterci le tempistiche abituali e le procedure ordinarie». «Ben venga — afferma il direttore di ApinBergamo, Edoardo Ranzini —, spero però che queste iniziative si possano tradurre in un aiuto sostanziale alle imprese. Stiamo monitorando da una decina di giorni parecchie realtà è devo purtroppo dire che si stanno verificando delle difficoltà nell’erogazione di credito aggiuntivo. Le stesse difficoltà di accesso al credito che si registravano prima, si ravvisano anche adesso. È questa l’occasione giusta per dimostrare fattivamente un cambio di passo del sistema creditizio».
«È indubbiamente un bel segnale — commenta il direttore di Ascom, Oscar Fusini — le imprese vivono emergenze che vanno dal blocco delle rate alla liquidità dovuta ai mancati incassi, ma saranno importanti anche le condizioni di accesso al credito». «Mi auguro che questo programma finanziario, senz’altro positivo — ragiona Alberto Brivio , numero uno di Coldiretti Bg —, possa essere accompagnato da valutazioni più oggettive anche delle imprese agricole che spesso, pur essendo solide e meritevoli di credito, non possono accedervi per i paletti di Basilea».
Le reazioni Il mondo delle imprese: mossa positiva, ma ora serve subito liquidità senza burocrazia
Le famiglie
È importante dare ossigeno alle nostre imprese, soprattutto per poter pensare subito al futuro Victor Massiah ceo Ubi
Ma non di sole imprese è fatta l’Italia. Al Rilancio di Ubi potranno accedere anche le famiglie e i singoli correntisti per i quali sono state predisposte misure che vanno dalla moratoria sul pagamento dei finanziamenti personali in essere, per chi ha subito la perdita o una riduzione del lavoro, alla sospensione del mutuo prima casa, dal sostegno alla digitalizzazione alla possibilità di ottenere un anticipo sulla cassa integrazione.