Corriere della Sera (Bergamo)

«Ospedale in Fiera Lunedì l’apertura»

La visita del presidente del Consiglio superiore della sanità Il grazie ai volontari. Contagio stabile: 84 morti e 132 casi in più

- di Maddalena Berbenni

In Fiera è il giorno dei ritocchi, per le squadre di volontari che hanno dato forma al presidio medico avanzato del Papa Giovanni XXIII, con l’impronta degli alpini. Certo, perché i primi malati possano ricevere cure adeguate servirà ancora questo fine settimana. Lunedì è l’ipotesi più probabile di avvio della macchina. E, in un certo senso, sarà il virus a dettare il passo.

«Esempio per il Paese»

È il giorno, anche, della benedizion­e del vescovo Francesco Beschi, arrivato con il sindaco Giorgio Gori, che aveva saltato il sopralluog­o del governator­e Attilio Fontana. Questione di assembrame­nti da evitare, dopo l’esempio di Milano. E poi è stata la volta del sottosegre­tario alla Sanità Sandra Zampa con il presidente del Consiglio superiore sanità Franco Locatelli, i deputati del Pd Maurizio Martina ed Elena Carnevali e gli assessori regionali Claudia Maria Terzi e Lara Magoni. «Il dolore di Bergamo mi attraversa il cuore», le parole di Zampa. Commosso Locatelli, che è nato e cresciuto a Bergamo: «Avete fatto un lavoro formidabil­e — dice ai volontari —. Personalme­nte non posso nascondere l’orgoglio di essere bergamasco. La vostra capacità di dare una risposta ai bisogni sanitari, non solo della vostra terra, è un qualcosa che rimarrà per sempre nella storia di questo Paese. Questo grazie è anche per dire che lo Stato c’è, che lo Stato non dimentica quello che avete realizzato. Servirà anche da modello, molto probabilme­nte, perché altri modulerann­o i loro programmi, le loro scelte su quello che avete fatto. Siete stati anche pionieri».

Aumento assestato

Le attività del presidio medico avanzato dipenderan­no dal tipo di malati, tutti Covid-19, chiaro, ma cambia se l’epidemia frena o se arriva un’altra ondata. Gli ultimi dati della Regione confermano un assestamen­to. Il contagio cresce meno. I positivi sono 132 in più per un totale di 9.171 con casi quasi azzerati nei paesi colpiti per primi: Nembro, Alzano, Albino, Zogno. Le vittime ufficiali salgono invece a 2.226, 84 in più. Per Oliviero Valoti, il medico del Papa Giovanni che farà da coordinato­re, alle spalle una lunga carriera nel 118, poi in Terapia intensiva, il personale arruolato può già garantire il Pronto soccorso, che sarà aperto 24 ore su 24 e accoglierà due pazienti alla volta con un medico e due infermieri per turno. Ma in questo momento, negli ospedali, gli accessi sono calati di molto, dunque le risorse potrebbero essere investite in altre necessità più impellenti, come per i malati nelle case che hanno difficoltà a reperire ossigeno oppure per alleggerir­e i reparti alla Trucca.

Il nodo del personale

Con la stessa logica saranno gestiti i posti letto. Venti sono di Terapia intensiva, 12 coperti dai 31 uomini di Emergency e 8 dai 32 militari russi. Parentesi su questi ultimi: è in corso la faticosa formazione, «sia per le barriere linguistic­he — spiega Valoti — sia culturali. I loro standard sanitari sono differenti, ma è indispensa­bile che ci sia uniformità». Altri 52 letti sono per cure subintensi­ve e 70 per la degenza normale. Sulla ricerca delle truppe, vero nodo, l’Ufficio del personale della Trucca sta pescando tra le liste offerte da Ana, Protezione civile, Regione e dalla stessa Asst. Siamo, per ora, a 49 reclutati: 14 medici, 14 infermieri e 21 operatori sanitari, dagli oss ai fisioterap­isti per la riabilitaz­ione polmonare. È personale retribuito. «Una collega ci ha chiamato da Londra, vuole rientrare — dice Valoti —. Non è semplice trovare personale, perché è vero che abbiamo liste lunghe, ma le disponibil­ità sono frammentar­ie e noi chiediamo una presenza di almeno 14 giorni».

49 persone fra medici (14), infermieri (14) e altri operatori sono stati selezionat­i finora dal Papa Giovanni. Sarà personale retribuito

Il coordinato­re Valoti «Abbiamo lunghe liste per il personale, ma la disponibil­ità spesso è frammentar­ia» 63 rifonrzi tra Emergency e militari russi si occuperann­o della Terapia intensiva. I primi sono 31 e gli altri 32, in corso di formazione

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Verso l’inaugurazi­one Da sinistra: Oliviero Valoti, l’assessore Claudia Terzi e il presidente del Consiglio superiore della sanità Franco Locatelli; nella foto a destra, gli ultimi lavori

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