Corriere della Sera (Bergamo)

La prefetta in pensione diventa un caso politico

- Di Pietro Tosca

Il mancato prolungame­nto dell’incarico del prefetto diventa un caso politico. Ad accenderlo, il deputato leghista Daniele Belotti dopo che, il 1° aprile, Elisabetta Margiacchi — che da tre anni reggeva l’incarico — è andata in pensione. «Una messa a riposo non discrezion­ale — spiega la stessa Margiacchi —, ma inderogabi­le per legge. Il 28 marzo ho compiuto 65 anni e la norma prescrive che si vada in pensione all’inizio del mese seguente». Un mese, quello di marzo, terribile: il prefetto uscente l’ha trascorso per la maggior parte in quarantena dopo che il 6 marzo è stata trovata positiva al Covid-19.

«Sono stata tre settimane in isolamento — racconta —, vivevo nel mio alloggio di servizio in solitudine lavorando a ritmi serrati. In quei momenti lavorare aiuta molto a superare le difficoltà e poi c’era il bisogno dell’aiuto di tutti. Così siamo arrivati in un attimo a fine marzo. In tempo di pace, ci sarebbe stato un bel saluto con la città». Ma le ultime settimane a Bergamo sono state tutto tranne che di pace. «È stato un periodo tremendo — dichiara Elisabetta Margiacchi colpita anche negli affetti —, dolore su dolore, un dolore collettivo e individual­e. Questa malattia è due volte crudele, primo perché ti isola e poi perché chi viene colpito in maniera grave muore da solo in ospedale, senza conforto». Lasciato suo malgrado l’incarico, l’ex prefetto è ancora a Bergamo per continuare a dare il suo apporto ai colleghi. «Non posso ovviamente firmare gli atti, ma continuo a dare il mio contributo», dice, aggiungend­o che si aspetta in tempi brevissimi la nomina del suo successore.

L’avvicendam­ento a capo della Prefettura in questo momento suscita la reazione del leghista Belotti. «Ringrazio la dottoressa Margiacchi per

1° aprile

è il giorno in cui è andata in pensione Elisabetta Margiacchi, prefetto a Bergamo

I motivi Fine dell’incarico per limiti di età, un passaggio ufficiale e prevedibil­e

3 anni

è il periodo in cui Elisabetta Margiacchi ha ricoperto l’incarico di prefetto di Bergamo

l’impegno e il lavoro svolto — dice —, ma sono sconcertat­o dalla mancanza di programmaz­ione del ministero degli Interni. Mi chiedo come si faccia a lasciare vacante quell’incarico quando con l’epidemia Bergamo è il centro del mondo. Non stiamo parlando di un funzionari­o, ma del massimo rappresent­ante dello Stato. E la messa a riposo per raggiunti limiti d’età è un evento programmab­ile». Per Belotti è l’ennesima dimostrazi­one della mancanza di attenzione verso Bergamo. «Se al ministero — spiega il leghista — ne avessero un minimo, sarebbero intervenut­i per chiedere alla dottoressa Margiacchi di prorogare il suo incarico che, sono certo, avrebbe avuto piacere di proseguire. Ma per farlo serve una norma, che nonostante i vari decreti sul coronaviru­s, non è stata inserita. Chiunque arriverà ora non avrà il tempo per conoscere la realtà bergamasca: in questo momento d’emergenza la programmaz­ione è fissata in ore e giorni, non a settimane o mesi».

Replica a Belotti il deputato Pd Maurizio Martina: «Stiamo vivendo una situazione molto complicata ed è importante che la Prefettura abbia una direzione. Priorità che il ministero degli Interni ha ben chiare e sono convinto nominerà un sostituto in tempi brevi».

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