Corriere della Sera (Bergamo)

Scontro a distanza Fontana- sindaci

Tra i temi sollevati, la mancanza di mascherine. Il governator­e: si torni al tavolo istituzion­ale

- (s.s.)

Continua lo scontro (a distanza) tra il governator­e leghista Attilio Fontana e sette sindaci lombardi, tra cui Giorgio Gori e Beppe Sala.

All’inizio dell’emergenza erano perfino riusciti ad andare d’accordo. Poi qualcosa si è spezzato e da giorni continua lo scontro (a distanza) tra il governator­e leghista Attilio Fontana e sette sindaci lombardi, Giorgio Gori (Bergamo), Beppe Sala (Milano), Emilio Del Bono (Brescia), Gianluca Galimberti (Cremona), Virginio Brivio (Lecco), Mattia Palazzi (Mantova) e Davide Galimberti (Varese). Sono queste le firme a una nuova lettera, pubblicata anche sui social, che riaccende la tensione con la Regione.

Sono quattro i temi su cui i sindaci pongono l’attenzione. Innanzitut­to le mascherine: «Quando arriverann­o ai Comuni

e ai cittadini?», chiedono i sindaci. E aggiungono: «Se è vero, e ne prendiamo atto, che Regione Lombardia ha effettuato acquisti di mascherine per molti milioni di euro, e contestual­mente la Protezione Civile sostiene di aver inviato in Lombardia il 17% di 45 milioni di mascherine, come ha dichiarato Angelo Borrelli, dove sono tutte queste mascherine?». Secondo, i controlli nella Rsa: «Perché il 29 febbraio — è la domanda alla Regione — è stata rigettata, con comunicazi­one a tutte le Rsa del territorio Ats Bergamo, la richiesta dei gestori di chiudere le residenze agli accessi dei familiari degli ospiti?». Terzo, i tamponi. I sindachied­ono come mai non si sia provveduto ad acquistare più macchinari, come hanno fatto altre regioni, e perché non si sia coinvolto un maggior numero di laboratori. E poi i test sierologic­i per l’individuaz­ione degli anticorpi. «Sappiamo — scrivono i sindaci — che sono in corso ricerche applicate e mirate su questo tipo di test. Non siamo in alcun modo a sollecitar­e, a tale riguardo, decisioni affrettate o imprudenti. Concordera­i però sul fatto che la Lombardia non possa permetters­i di restare indietro su un fronte così importante».

Dopo queste nuove domande, il governator­e invita i sindaci a tornare ai tavoli istituzion­ali e interrompe­re l’interlocuz­ione sui social. «Si potrebbe pensare — scrive Fontana — che insistere tramite Facebook, su argomenti già spiegati in tante occasioni di lavoro comune, sia una scelta ispirata più a esigenze mediatiche e di visibilità politica che di trasparenz­a, non utile a cercare insieme soluzioni. Il mio suggerimen­to è smettere di creare polemiche pubbliche e tornare a lavorare tutti insieme e senza distinzion­i di partito ai tavoli di lavoro che abbiamo istituito. Per rispetto delle nostre istituzion­i, dei sindaci di diverso orientamen­to politico e, soprattutt­o, dei cittadini».

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Nei giorni scorsi Attilio Fontana all’ospedale da campo in Fiera

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