«Mia madre ricoverata dice che è orgogliosa di me»
Nicola Cattaneo, 37 anni, imbianchino di Valbrembo, lo vedi sfrecciare Alpino, artigiano, atalantino. Non è l’unico qui a rappresentare tutte le categorie presenti, ma con la sua maglietta della Curva e l’inseparabile cappello è diventato un po’ il simbolo di quest’opera. La sua è una bella storia di riscatto. Ne parla lui, forse per fare capire la sua emozione: «Ringrazio il presidente di Confartigianato che mi ha dato questa opportunità», vuole che sia la premessa. «Mi sono messo in gioco ed è una soddisfazione fare del bene, ti senti appagato. All’inizio mi sono preso male, perché ho pensato che stavo costruendo un ospedale, dove chissà quanta gente soffrirà, ma poi è passato. Lo fai per i tuoi cari, per i morti e per salvare vite». Il suo contapassi, dice, segna
90 chilometri. È al lavoro dall’inizio del cantiere, mercoledì è stata la prima volta che è tornato a casa: «Per farmi una doccia — spiega —, ma poi sono subito tornato qui. Ho dormito nelle tende degli alpini». Con sua madre Antonella, 61 anni, si è sentito con una videochiamata. Era stata ricoverata per una pancreatite ed è poi risultata positiva al coronavirus: «Ma adesso è stata dimessa e trasferita al Cristallo Palace», racconta. È tra coloro che hanno inaugurato il nuovo avamposto per chi è in via di guarigione. «Il momento più bello? Quando mi ha detto: sono orgogliosa di te». E l’alpino ultrà riparte con il carrello e gli occhi lucidi.