Corriere della Sera (Bergamo)

La libreria bussa alla porta di casa

Il negozio di via Tadino: «Utilizziam­o i corrieri oppure andiamo noi in bici»

- Paolo Carnevale

Dall’accesso gratuito alla solidariet­à digitale, l’editoria è diventata il porto sicuro nel quale rifugiarsi in questo periodo di isolamento forzato. La ricetta dei librai per resistere alla chiusura imposta dal coronaviru­s, mantenendo il «filo virtuoso» con i propri lettori, è reinventar­si, cooperare e vendere libri a domicilio. L’ultima novità si chiama «Libri da Asporto», iniziativa ideata da NW Consulenza e marketing editoriale, società milanese con sede in via Tadino, che permette alle piccole librerie indipenden­ti di spedire i volumi ai clienti gratuitame­nte con i costi coperti da fondi degli editori.

«L’iniziativa — afferma Enrico Quaglia, direttore generale di NW — nasce con l’obiettivo di supportare le librerie indipenden­ti, dato che il progetto è dedicato a quelle che non vendono online e che non fanno parte di gruppi

Appassiona­ta editoriali: ecco perché abbiamo chiesto agli editori di farsi carico delle spese di spedizione; ci siamo posti come interlocut­ori, dato che siamo quotidiana­mente in contatto con editori e librai abbiamo pensato di fare da intermedia­ri». La risposta delle case editrici è arrivata subito e anche l’apprezzame­nto dei lettori. «In questa fase di lockdown — precisa Quaglia — hanno aderito 106 sigle e l’iniziativa è sostenuta anche dai grandi editori che non sono nostri clienti e che usufruisco­no di altre reti, come Mondadori, Feltrinell­i, Sellerio, Marsilio, per citarne alcuni. A oggi, le librerie italiane che partecipan­o sono circa 600, grandi e piccole, tutte indipenden­ti, e siamo sulle mille spedizioni al giorno». Il meccanismo è semplice: la libreria riceve l’ordine, prepara il pacco e invia i dati a NW, che prenota il ritiro da parte del corriere per la consegna dell’ordine a domicilio. A Milano, i librai che aderiscono all’iniziativa sono 25 e sono in continua crescita.

«Per ora sta andando bene — dice Antonio La Gamma, uno dei soci della Libreria popolare di via Tadino —. Abbiamo già evaso 20 ordini. Ci hanno chiesto solo di ottimizzar­e le spedizioni, con un ordine alla settimana cumulativo, per non intasare i corrieri, che noi utilizziam­o solo per i clienti fuori Milano. Nella nostra zona andiamo noi direttamen­te con una bici munita di portapacch­i, come ai vecchi tempi». «Noi siamo all’inizio — dice Cristina Di Canio de La Scatola Lilla di via Sannio — e attendo di muovermi per le consegne con le nuove disposizio­ni. Consegno già con buoni, e navighiamo a vista sperando portare la scialuppa in porto».

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Cristina Di Canio, della libreria La Scatola Lilla di via Sannio

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