La libreria bussa alla porta di casa
Il negozio di via Tadino: «Utilizziamo i corrieri oppure andiamo noi in bici»
Dall’accesso gratuito alla solidarietà digitale, l’editoria è diventata il porto sicuro nel quale rifugiarsi in questo periodo di isolamento forzato. La ricetta dei librai per resistere alla chiusura imposta dal coronavirus, mantenendo il «filo virtuoso» con i propri lettori, è reinventarsi, cooperare e vendere libri a domicilio. L’ultima novità si chiama «Libri da Asporto», iniziativa ideata da NW Consulenza e marketing editoriale, società milanese con sede in via Tadino, che permette alle piccole librerie indipendenti di spedire i volumi ai clienti gratuitamente con i costi coperti da fondi degli editori.
«L’iniziativa — afferma Enrico Quaglia, direttore generale di NW — nasce con l’obiettivo di supportare le librerie indipendenti, dato che il progetto è dedicato a quelle che non vendono online e che non fanno parte di gruppi
Appassionata editoriali: ecco perché abbiamo chiesto agli editori di farsi carico delle spese di spedizione; ci siamo posti come interlocutori, dato che siamo quotidianamente in contatto con editori e librai abbiamo pensato di fare da intermediari». La risposta delle case editrici è arrivata subito e anche l’apprezzamento dei lettori. «In questa fase di lockdown — precisa Quaglia — hanno aderito 106 sigle e l’iniziativa è sostenuta anche dai grandi editori che non sono nostri clienti e che usufruiscono di altre reti, come Mondadori, Feltrinelli, Sellerio, Marsilio, per citarne alcuni. A oggi, le librerie italiane che partecipano sono circa 600, grandi e piccole, tutte indipendenti, e siamo sulle mille spedizioni al giorno». Il meccanismo è semplice: la libreria riceve l’ordine, prepara il pacco e invia i dati a NW, che prenota il ritiro da parte del corriere per la consegna dell’ordine a domicilio. A Milano, i librai che aderiscono all’iniziativa sono 25 e sono in continua crescita.
«Per ora sta andando bene — dice Antonio La Gamma, uno dei soci della Libreria popolare di via Tadino —. Abbiamo già evaso 20 ordini. Ci hanno chiesto solo di ottimizzare le spedizioni, con un ordine alla settimana cumulativo, per non intasare i corrieri, che noi utilizziamo solo per i clienti fuori Milano. Nella nostra zona andiamo noi direttamente con una bici munita di portapacchi, come ai vecchi tempi». «Noi siamo all’inizio — dice Cristina Di Canio de La Scatola Lilla di via Sannio — e attendo di muovermi per le consegne con le nuove disposizioni. Consegno già con buoni, e navighiamo a vista sperando portare la scialuppa in porto».