Accordo tra club Se la Serie A salta via 4 stipendi
Taglio di quattro mensilità se non dovesse riprendere il campionato, due se si ricomincerà Infuriata l’Associazione italiana calciatori. Per l’Atalanta risparmi fino a 16 milioni di euro lordi
Quattro mensilità se non dovesse iniziare nuovamente il campionato, due se si riprenderà. O almeno è quello che auspica la Lega Serie A per la crisi che sta investendo il calcio ai tempi del Coronavirus. Insomma, l’Atalanta potrebbe vedere «alleggerito» il bilancio sul lato dei costi di circa 16 milioni di euro lordi, considerando che il monte stipendi si aggira intorno ai 50 (probabilmente di più con i premi). Se invece si dovesse tornare a giocare, allora marzo e aprile verrebbero di fatto «scontati», sebbene i nerazzurri siano gli ultimi a essere scesi in campo, lo scorso 10 marzo a Valencia, per gli ottavi di Champions League. Quindi a quel punto il risparmio sarebbe di 8 milioni, anche se i vertici del calcio italiano abbiano deciso di lasciare ampia discrezionalità ai club. E, soprattutto, non c’è alcun accordo con l’Aic, che rappresenta i calciatori, infuriata dalla decisione delle società.
Il testo
«Questo intervento prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive), nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati».
È la prima ammissione, dopo settimane, che la stagione potrebbe anche non concludersi, anche se la speranza resta quella di terminare i campionati. «La Lega Serie A sta seguendo l’evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa, la Figc e l’Eca — si continua a leggere nel comunicato della Lega post assemblea — è stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno». La sostanza e il metodo delle decisioni viene però duramente contestato dall’ Associazione Italiana Calciatori: «Il comportamento delle Leghe è incomprensibile — si legge in una nota —. Il Consiglio direttivo Aic ha ritenuto irricevibile la proposta avanzata dalle Leghe di A e B ».
I contratti
La scelta di tutte le società è stata quella di parificare le proprie azioni a quelle della Juventus che aveva annunciato il taglio degli stipendi nei giorni scorsi, scelta dettata sia dal bilancio che dal fair play finanziario. È praticamente certo che la fine della stagione sarà ben oltre il 30 giugno, con i contratti dei giocatori che dovranno essere rinegoziati. Non sarà un grosso problema perché la stessa Fifa ha già spiegato che l’eccezionalità del caso garantirà lo slittamento dei termini. Sicuramente verrà assegnato lo Scudetto, come detto da Aleksander Ceferin, numero uno della Uefa (a oggi alla Juventus). E poi la Champions, competizione che probabilmente sarà completata a ogni costo: «A oggi si giocherà normalmente, non sappiamo se con i tifosi o meno». Insomma, l’Atalanta dovrebbe avere garantite almeno tre partite, forse cinque se con andata e ritorno.
La direttiva «Resta inteso che ogni club definirà l'accordo direttamente con i propri tesserati»