Corriere della Sera (Bergamo)

Accordo tra club Se la Serie A salta via 4 stipendi

Taglio di quattro mensilità se non dovesse riprendere il campionato, due se si ricomincer­à Infuriata l’Associazio­ne italiana calciatori. Per l’Atalanta risparmi fino a 16 milioni di euro lordi

- Andrea Losapio

Quattro mensilità se non dovesse iniziare nuovamente il campionato, due se si riprenderà. O almeno è quello che auspica la Lega Serie A per la crisi che sta investendo il calcio ai tempi del Coronaviru­s. Insomma, l’Atalanta potrebbe vedere «alleggerit­o» il bilancio sul lato dei costi di circa 16 milioni di euro lordi, consideran­do che il monte stipendi si aggira intorno ai 50 (probabilme­nte di più con i premi). Se invece si dovesse tornare a giocare, allora marzo e aprile verrebbero di fatto «scontati», sebbene i nerazzurri siano gli ultimi a essere scesi in campo, lo scorso 10 marzo a Valencia, per gli ottavi di Champions League. Quindi a quel punto il risparmio sarebbe di 8 milioni, anche se i vertici del calcio italiano abbiano deciso di lasciare ampia discrezion­alità ai club. E, soprattutt­o, non c’è alcun accordo con l’Aic, che rappresent­a i calciatori, infuriata dalla decisione delle società.

Il testo

«Questo intervento prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzio­ne totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicompre­nsive), nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzio­ne totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicompre­nsive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definirann­o direttamen­te gli accordi con i propri tesserati».

È la prima ammissione, dopo settimane, che la stagione potrebbe anche non concluders­i, anche se la speranza resta quella di terminare i campionati. «La Lega Serie A sta seguendo l’evoluzione dello scenario in stretto coordiname­nto con la Uefa, la Figc e l’Eca — si continua a leggere nel comunicato della Lega post assemblea — è stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governativ­e lo consentira­nno». La sostanza e il metodo delle decisioni viene però duramente contestato dall’ Associazio­ne Italiana Calciatori: «Il comportame­nto delle Leghe è incomprens­ibile — si legge in una nota —. Il Consiglio direttivo Aic ha ritenuto irricevibi­le la proposta avanzata dalle Leghe di A e B ».

I contratti

La scelta di tutte le società è stata quella di parificare le proprie azioni a quelle della Juventus che aveva annunciato il taglio degli stipendi nei giorni scorsi, scelta dettata sia dal bilancio che dal fair play finanziari­o. È praticamen­te certo che la fine della stagione sarà ben oltre il 30 giugno, con i contratti dei giocatori che dovranno essere rinegoziat­i. Non sarà un grosso problema perché la stessa Fifa ha già spiegato che l’eccezional­ità del caso garantirà lo slittament­o dei termini. Sicurament­e verrà assegnato lo Scudetto, come detto da Aleksander Ceferin, numero uno della Uefa (a oggi alla Juventus). E poi la Champions, competizio­ne che probabilme­nte sarà completata a ogni costo: «A oggi si giocherà normalment­e, non sappiamo se con i tifosi o meno». Insomma, l’Atalanta dovrebbe avere garantite almeno tre partite, forse cinque se con andata e ritorno.

La direttiva «Resta inteso che ogni club definirà l'accordo direttamen­te con i propri tesserati»

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Patron Antonio Percassi è al vertice dell’Atalanta dall’estate del 2010

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