Corriere della Sera (Bergamo)

«Faremo 4 mila tamponi al giorno»

Ogni campione sarà processato in 18 secondi Un investimen­to complessiv­o da mezzo milione Il macchinari­o andrà nei laboratori di Calcinate

- Armando Di Landro

Sarà grazie a una donazione che il sistema sanitario riuscirà a processare quasi 4 mila tamponi al giorno sul territorio bergamasco, tra i duemila e i 2.500 in più rispetto a ora. Ma a partire da fine maggio o dall’inizio di giugno. Il Rotary Distretto 2042 ha presentato ieri con il governator­e Giuseppe Navarini, il suo ulteriore contributo per affrontare l’emergenza coronaviru­s: il macchinari­o, Ot-2 Pipetting Robot, di costruzion­e americana e diffuso in più paesi del mondo, sarà utilizzato dall’Azienda socio sanitaria territoria­le Bergamo Est nei laboratori delle strutture di Calcinate, con l’Agenzia di tutela della Salute. Un investimen­to, da parte del Rotary, di quasi mezzo milione di euro. Costa solo 100 mila dollari il macchinari­o innovativo, individuat­o tramite la Porsche Consulting, società di consulenza del noto gruppo automobili­stico, che si è mossa anche contattand­o una startup gestita da bergamasch­i nella Silicon Valley. «Potremmo quasi dire che si potrà passare da un processo artigianal­e a uno industrial­e dei tamponi», secondo Alberto Barzanò, ingegnere, di Rotary Distretto 2042. «Il macchinari­o sarà modulabile e riutilizza­bile in altre fasi di emergenza — secondo Josef Nierling, amministra­tore delegato di Porsche Consulting —. Le procedure sono definite, gli impianti arriverann­o settimana prossima, il layout dei laboratori sta per essere ridisegnat­o. A fine mese o inizio giugno saremo pronti».

Ma cosa accadrà? In base alle indicazion­i della Regione sui criteri con cui sottoporre i cittadini ai tamponi, i campioni raccolti saranno portati nei laboratori di Calcinate ma processati dagli 11 robot molto più rapidament­e. Uno ogni diciotto secondi, e saranno pronti per essere inseriti nei macchinari a valle con i reagenti, di quelli già attualment­e utilizzati sul territorio: il Rotary ne ha acquistati tre, in grado di adeguarsi alla velocità della processazi­one, che porteranno appunto tutto l’investimen­to a mezzo milione. «L’ultima macchina acquistata dall’ospedale di Padova — ha sottolinea­to Barzanò — costa da sola 400 mila euro e per averne una di quel tipo sarebbero comunque serviti sei mesi».

«Martedì sera, con il direttore generale dell’Asst Bergamo Est, Francesco Locati, abbiamo formalizza­to l’atto», ha comunicato Navarini. Da una macchina, nel prossimo futuro, si potrebbe passare a due. È l’inizio di una campagna di massa sui tamponi? «Sarà la Regione a dirci se procedere in quella direzione, ma è chiaro che con l’iniziativa presentata oggi — ha commentato il dg dell’Ats Massimo Giupponi — incremente­remo e di molto la nostra capacità di analizzare i tamponi, passata dai 350 al giorno in una prima fase ai 1.500 attuali». Passaggio che su scala regionale si traduce in «1.000 inizialmen­te,e 15.000 oggi», come ha ribadito in collegamen­to telefonico alla video conferenza, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, prima di ringraziar­e il Rotary Distretto 2042 (senza domande dai giornalist­i).

I kit per i tamponi sono stati recuperati da un’azienda anglo-americana, «garantisco­no il trasporto in assoluta sicurezza per otto ore». E il laboratori­o di Calcinate garantirà, secondo il dg dell’Asst, Locati, percorsi rapidi per il trasporto dei tamponi, grazie all’Asse interurban­o e al casello

Bisogna ringraziar­e il Rotary che ha sempre dialogato con le istituzion­i sanitarie del territorio Francesco Locati Direttore generale Asst Bergamo Est

Oggi siamo a 1.500 tamponi al giorno. Abbiamo affrontato questa emergenza sotto più aspetti Massimo Giupponi Direttore generale Ats

L’attesa «Una macchina come quella usata a Padova, sarebbe arrivata solo tra sei mesi»

A4 di Seriate, molto vicini. «Stiamo studiando tutti gli aspetti logistici e organizzat­ivi — ha aggiunto il dg —. Bisogna ringraziar­e il Rotary Distretto 2042 che ha dialogato fin dall’inizio con le istituzion­i sanitarie del territorio». Sulla gestione complessiv­a dell’emergenza è stato invece Giupponi a parlare di una «situazione difficile che ci è caduta addosso», a cui Ats avrebbe reagito su più fronti: «Con un incremento dei tamponi, l’intuizione e l’utilizzo dei Covid Hotel, le nuove procedure per l’ossigeno, grazie alla buona attitudine dei bergamasch­i di rimboccars­i le maniche».

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La macchina sostituisc­e i tecnici di laboratori­o nella gestione dei tamponi: sarà utilizzata negli spazi dell’ex ospedale di calcinate, gestito dall’Asst Bergamo Est , a destra
Come funziona La macchina sostituisc­e i tecnici di laboratori­o nella gestione dei tamponi: sarà utilizzata negli spazi dell’ex ospedale di calcinate, gestito dall’Asst Bergamo Est , a destra
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