Sindaci critici sul contributo
La richiesta alla Regione per la Bergamo-Treviglio, sindaci contrari: altre priorità
La richiesta di 130 milioni di euro alla Regione per realizzare la Bergamo-Treviglio non sposta le posizioni dei sindaci tra favorevoli e contrarti all’opera.
La richiesta alla Regione di 130 milioni di euro di contributo pubblico da parte di Autostrade bergamasche per realizzare la Bergamo-Treviglio non cambia le posizioni dei Comuni che finirebbero attraversati dalla futura autostrada. Il primo a prendere posizione è stato il sindaco di Treviglio, il leghista Juri Imeri. «È assurdo — aveva detto — delegare un’opera pubblica interamente al privato e poi lamentarsi. Certo se si concedono risorse pubbliche poi andranno riviste le procedure e controlli». Non ha finora preso posizione invece il primo cittadino del capoluogo il dem Giorgio Gori. Rimane a favore della Bergamo-Treviglio Raffaele Assanelli, sindaco di centrosinistra di Fara d’Adda. «L’autostrada è importante per il mio paese — dice — ma da sempre chiedo che si trovi un equilibrio tra necessità di sviluppo e salvaguardia del territorio. Se il contributo pubblico serve a calmierare i prezzi se ne può ragionare. L’importante è che prevalga l’interesse di tutti».
«Siamo sempre stati contrari a quest’opera — spiega il sindaco di Stezzano Simone Tangorra — . Il nostro territorio verrebbe tagliato in due in una zona sensibile come quella del Santuario della Madonna dei Campi. Ora di fronte al lievitare in maniera esponenziale del contributo pubblico siamo ancora più contrari. Con 130 milioni si può mettere mano a una viabilità alternativa come si è sempre ipotizzato».
Sulla stessa linea il Comune di Levate, da sempre tra i più critici. «A maggior ragione siamo contrari adesso – dice il sindaco Maickol Duzioni — le priorità su cui indirizzare le risorse sono altre, c’è tutto il tema del post Covid-19».
Sorpresa dall’entità del contributo il sindaco di Pontirolo Gigliola Breviario. «Prima di esprimermi — spiega — vorrei vedere cosa dice la Regione. Poi sappiamo la difficoltà ad arrivare a Bergamo. Probabilmente c’è bisogno di capire se un progetto nato tanto tempo fa è adeguato e se ci siano alternative ma per questo occorre vedere le carte».«Come molti amministratori — dice il sindaco di Verdello Fabio Mossali — siamo perplessi dall’entità del contributo chiesto per un’opera che non si sa se funzionerà. Con molto meno si potrebbero chiudere situazioni di viabilità aperte da tempo a partire dalla nostra tangenziale. Con un milione di euro in più si potrebbe fare tutta».
Difende il contributo pubblico GianAntonio Arnoldi, ad della Cal, la Concessioni autostradali lombarde, che ha visionato e valutato positivamente il piano economico finanziario di Autostrade bergamasche. «La mia è un’analisi puramente tecnica — spiega —. Un Project financing è un intervento teso a realizzare un’opera pubblica utilizzando finanza privata. Va da sé che deve esserci una coincidenza di interessi tra concessionario (chi costruisce e gestisce) e concedente (espressione degli enti pubblici) altrimenti non ci saranno le condizioni idonee per andare avanti. In questo caso i contributi pubblici servono per rendere più appetibile l’opera al mercato. Ancora di più, il contributo pubblico, riducendo l’investimento privato, consente di applicare pedaggi più bassi rispetto a quelli necessari per ripagare un’autostrada totalmente finanziata dai privati e quindi la rende più fruibile».