«Una mamma in cielo, l’altra qui»
Cene, la storia di Tatiana: si è presa cura di Giorgia, rimasta orfana dopo 4 giorni
Per Giorgia lei è «la mamma più speciale, bella e buona del mondo». Per Tatiana lei è «la mia principessa, il mio tutto, o più semplicemente la mia bambina». Si può scegliere di essere madri in molti modi, e tra tutti Tatiana Fornoni, 29 anni, di Cene, ha scelto di esserlo come se fosse la cosa più naturale del mondo. «Perché — dice — è stata la vita a portarmi da lei, anche se al mondo non ce l’ho messa io».
E perché tutto gira come in un cerchio perfetto, che non ha inizio nè fine, nel nome dell’amore, unendo lei, Giorgia e il suo papà Roberto Zilioli. Senza dimenticare, nè ora nè mai, Laura, morta a 35 anni, 4 giorni dopo il parto, senza mai aver ripreso conoscenza e aver mai fatto la conoscenza della sua piccola Giorgia, appunto, nata al settimo mese all’ospedale di Piario. È il 18 maggio del 2013 quando, in poco più di dodici ore, Giorgia viene al mondo, mentre Laura, moglie di Roberto, dopo un ricovero d’urgenza, a seguito degli sviluppi di una gestosi avanzata e un’anestesia per un taglio cesareo d’urgenza, entra in coma e, dopo essere stata trasportata prima al Bolognini di Seriate e poi a Bergamo, muore. È il 22 maggio. Al suo encefalogramma piatto fa da contraltare la vivacità di Giorgia, uno scricciolo che mangia e cresce fino al giorno della dimissione, il 23 giugno. È quel giorno che papà Lorenzo se la porta a casa e con uno scatto dal cellulare lo annuncia a tutti, agli amici, ma soprattutto a Tatiana che ammette «da sempre in quelle fotografie ho riconosciuto che quella fosse la mia bambina. Non erano degli scatti qualsiasi, ogni volta che li guardavo sentivo qualcosa di speciale».
Tatiana e Lorenzo erano vicini di casa, e come spesso accade, erano perfetti sconosciuti.
❞ Io e Lorenzo ci siamo sposati il 7 luglio di due anni fa e i preparativi li ho fatti con lei che ha saputo mantenere il segreto su tutto, dalle bomboniere all’abito da sposa che abbiamo indossato, identico ma di un colore diverso per me e per lei Tatiana Fornoni
Niente sconti
«Sono una mamma severissima, mi piace dettare delle regole ben precise»
«Forse tra di noi ci si salutava distrattamente quando ci si incrociava davanti ai garage», ricorda Tatiana che però, insieme ad un gruppo di conoscenti e amici di Cene, era scesa a salutare il neo papà e a portargli tutto l’affetto del paese nel momento più duro. In quella domenica — il 20 maggio 2013 — in cui Laura combatteva tra la vita e la morte, mentre la piccola Giorgia si era appena affacciata al mondo. Il filo della loro storia comincia a dipanarsi da quei momenti e dall’amore che subito Tatiana nutre per Giorgia. A quei tempi parrucchiera a Gromo, approfitta di ogni momento libero per occuparsi e strapazzare di coccole la piccolina, «scappavo giù a Cene ad ogni pausa pranzo», mentre Lorenzo, allora metalmeccanico in licenza di paternità, svolge a tempo pieno il mestiere di papà. Tra loro nasce l’amore, e quando a ottobre Tatiana si trasferisce da Lorenzo, tra le dicerie di paese, («ma nessuno può sindacare sui tempi e sui modi perché, dopo un lutto, si possa tornare ad innamorarsi e ad amare ancora», afferma lei) ecco che il cerchio si chiude, suggellato nel mese di dicembre dalla precocissima verve di Giorgia che una sera «mentre lavavo i piatti mi ha chiamato mamma».
Tatiana, da quel momento e per sempre, è la mamma di Giorgia. «Che però — rintuzza — ne ha un’altra in cielo e questo non lo abbiamo mai dimenticato, sappiamo che è una stella che ci protegge a cui parliamo ogni sera prima di andare a dormire», afferma Tatiana i cui post su Facebook traboccano di amore verso la piccolina. Una gioia specialissima che si trasmette per osmosi a chi segue il suo profilo. Tra mamma e bimba si è instaurato con il tempo una complicità speciale che, come molti le fanno notare, ha sconfinato anche in una somiglianza fisica. «Io e Lorenzo ci siamo sposati il 7 luglio di due anni fa e i preparativi li ho fatti con lei che ha saputo mantenere il segreto su tutto, dalle bomboniere all’abito da sposa che abbiamo indossato, identico ma di un colore diverso per me e per lei». Giorgia, la principessa «che non le ha tutte vinte, anche perché sono una mamma severissima, detto regole ben precise», sta crescendo che è una meraviglia. «È un rapporto stupendo, anche questi mesi trascorsi lontano dal lavoro per l’emergenza sanitaria, li ho considerati sotto una luce positiva. Mi è stato dato del tempo che ho potuto vivere con lei e che non tornerà più indietro». Nello sgranarsi dei giorni, in attesa che il negozio di parrucchiera dove lavora anche Roberto (che anche professionalmente ha intrapreso una second life) c’è questo distillato di bellezza e ottimismo materni. In attesa di accontentare Giorgia che, per la sorellina che un giorno forse arriverà, ha già deciso il nome: Azzurra.