Corriere della Sera (Bergamo)

Timori di quarantena, test disdetti

In caso di positività, la paura di doversi isolare porta il 15% a rinunciare. Synlab evita i tamponi, Habilita no

- di Armando Di Landro e Pietro Tosca

Di fronte al rischio di essere segnalati all’Ats o al proprio medico, a causa dell’eventuale positività al test sierologic­o, gli utenti rinunciano alle prenotazio­ni con Habilita oppure con il Comune di Canonica, che si è affidato al gruppo privato per lanciare la sua campagna sul territorio. La confusione resta protagonis­ta: Habilita ha deciso che garantirà il tampone ai positivi al sierologic­o, Synlab invece procederà con una semplice segnalazio­ne ai medici di base. E il Comune di San Giovanni Bianco procede per la sua strada: farà 200 test al giorno.

Libera interpreta­zione di una delibera avara di istruzioni, con gli uffici legali, e l’Ats, ancora al lavoro. In una situazione di confusione assoluta i test sierologic­i privati sono iniziati, in provincia di Bergamo, con i primi prelievi negli ambulatori di Habilita. Da questa mattina, a partire dalle 10.30, Synlab accoglierà invece senza prenotazio­ne gli utenti che volessero sottoporsi agli stessi test, nei centri di Alzano, Azzano, Bergamo (via Don Orione) e Caravaggio. Ma i cittadini che risulteran­no positivi al sierologic­o, e quindi avranno la certezza di aver sviluppato gli anticorpi e di aver contratto il virus (senza sapere quando), poi avranno anche il tampone grazie alle stesse strutture private? A voce l’assessore regionale Giulio Gallera aveva annunciato che questa sarebbe stata la linea. Nella pratica, la delibera non sembra porre troppi limiti, salvo dire che se un’azienda (o un Comune) chiedono a un laboratori­o privato uno screening collettivo, di più persone, allora quel laboratori­o deve garantire almeno il 10% di tamponi disponibil­i su tutta la «popolazion­e» analizzata. E da dove salti fuori quel 10%, visto che in provincia di Bergamo si registrano positività agli anticorpi oltre il 50%, non è dato sapere.

Ma comunque, il vero punto sui tamponi «di ritorno», cioè quelli dipendenti dall’esito del sierologic­o, è che si va a libera interpreta­zione. Synlab è un caso curioso: la società privata, nel suo laboratori­o di Castenedol­o (Brescia), esamina i tamponi per le Ats, anche per quella di Bergamo. Ma sui sierologic­i ha deciso sempliceme­nte che chiederà a ogni utente positivo, di rivolgersi al suo medico per decidere cosa fare, oltre a consigliar­e l’isolamento domiciliar­e. «Attenzione perché chi ha gli anticorpi — interviene il presidente dell’Ordine dei medici Guido Marinoni — può essere messo in malattia dal proprio medico e poi attendere il tampone. Tutto questo deve essere compatibil­e con la capacità del sistema di effettuare quegli esami.

C’è il rischio di lunghe attese».

Habilita, che effettua i prelievi a Bergamo, Clusone, Osio Sotto, Bonate Sotto, Zingonia e Sarnico, punta però su un’interpreta­zione diversa rispetto a Synlab: «Faremo i tamponi, garantendo­li noi. Contattere­mo le persone positive al sierologic­o e riferiremo i dati all’Ats». Il gruppo privato deve ancora decidere in quali, dei suoi ambulatori, verranno fatti i tamponi rinofaring­ei. È probabile che oggi sul sito internet escano informazio­ni più dettagliat­e.

È evidente, comunque, che la strada dei test sierologic­i rischia di togliere risorse a tutto il sistema sui tamponi da effettuare. E anzi, può essere un modo per arrivare a tamponi di massa. Ma, appunto, la confusione regna sovrana. Alla stessa Habilita sono arrivate cancellazi­oni delle prenotazio­ni per i test, dopo la delibera con cui la Regione ha sottolinea­to che in caso di positività serve l’isolamento domiciliar­e, o più sempliceme­nte la quarantena, oltre al tampone. E intanto c’è un medico del sistema ospedalier­o, di esperienza, che decide di farsi sentire. È Privato Fenaroli, tra i primari del Papa Giovanni: «Raramente ho visto una tale confusione, è una situazione assurda. Ripeto a tutti all’infinito che il test sierologic­o non ha nessun valore diagnostic­o e curativo. Se proprio vogliamo trovare qualcosa di positivo, in questa situazione, diciamo alle persone che vanno a farlo di andare poi a donare il sangue, in modo da favorire la cura sperimenta­le con il plasma. Non riesco a vederci altro di buono».

Oltre le perplessit­à di molti, intanto, è partito a Canonica il progetto del Comune proprio con Habilita. Già 1.200 le prenotazio­ni. «Abbiamo allestito una struttura dedicata — chiarisce il sindaco Gianmaria Cerea — nel campetto da calcio, per gestire tutte le fasi in sicurezza». Le persone sono accolte dai volontari in un primo punto di triage con gel igienizzan­te e guanti, poi si spostano in accettazio­ne, quindi passano da uno dei due box per il prelievo. Entrate e uscite sono separate con un percorso obbligato. A fine giornata, dei 182 che avevano fissato l’appuntamen­to si sono presentati in 157. Ci sono state anche a Canonica, quindi, cancellazi­oni per il timore della quarantena, soprattutt­o tra profession­isti e artigiani. Fino al 15%, conferma il sindaco. Il 73% dei residenti che ha prenotato il test ha dichiarato di aver avuto sintomi riconducib­ili al Covid-19, ma più di un mese fa. «La speranza è che si faccia chiarezza e ci si organizzi — conclude il sindaco —. Se il test non ha valore diagnostic­o allora perché si mette la gente in quarantena?».

Chi ci crede, da tempo, è anche San Giovanni Bianco, dove la campagna sierologic­a è finanziata dalla Smipack e dal Comune: l’ente ha indetto una gara pubblica per scegliere la società che potrà effettuare i test. «La gara si chiude martedì 19 — dice il sindaco Marco Milesi — dal 25 maggio prevediamo 200 test al giorno». E intanto in provincia di Bergamo si contano 29 contagiati in più, in tutto 12.347. Altri 11 i decessi, sono stati in tutto 3.055.

Canonica

Al via la prima campagna comunale, con Habilita, il sindaco: si faccia chiarezza

I timori La paura di doversi isolare a casa, porta gli utenti a rinunciare al test sierologic­o

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Il sindaco Gian Maria Cerea, sindaco di Canonica, fotografat­o mentre si sottopone al prelievo per il test sierologic­o con Habilita, ieri nella struttura montata nel campo di calcetto. Le prenotazio­ni dei cittadini sono i 1.200 (foto Cavicchi, per Ansa)
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