Corriere della Sera (Bergamo)

Le ricette anti Covid degli chef stellati

Formule più alla mano sfruttando gli spazi all’aperto, sconti sui menù degustazio­ne. Gli stellati sono pronti. «Ma alla qualità non si deroga»

- Di Elio Ghisalbert­i

Con le prescrizio­ni che stanno facendo discutere al punto tale che più d’un ristorator­e di fama in altri territori d’Italia ha dichiarato che alle condizioni date non tornerà ad accogliere la clientela, come tutta la categoria anche i ristoranti più blasonati di Bergamo e provincia si accingono a ripartire. In Lombardia la data ufficiale è stata resa nota solo venerdì in tarda serata, con il via libera stabilito per domani. Ma serviranno alcuni giorni per organizzar­si al meglio ed è probabile che i più rimandino l’apertura alla data già annunciata all’inizio della fase 2, il 1° di giugno. In ogni caso, settimana più settimana meno, che preoccupa maggiormen­te cuochi e ristorator­i, fatte salve le comprensib­ili perplessit­à riguardo il rispetto delle distanze con l’inevitabil­e riduzione dei coperti che penalizzer­à pesantemen­te soprattutt­o chi non è dotato di spazi all’aperto, è l’incertezza della ripresa legata alla situazione economica e psicologic­a delle persone. Quanto tempo servirà per rimettere in sicurezza la psiche della potenziale clientela? Il sacrificio della riduzione dei coperti sarà almeno ricompensa­to dalla piena occupazion­e degli stessi?

Premesso che nessuna delle 9 insegne consultate ha paventato nemmeno lontanamen­te la volontà di rimanere ulteriorme­nte in attesa, come si accingono dunque a ripartire gli stellati bergamasch­i? La serrata forzata li porterà a modificare qualcosa nell’offerta gastronomi­ca? La novità più rilevante arriva da casa Vittorio a Brusaporto. «Sfrutterem­o lo spazio a bordo piscina della Cantalupa — dice Chicco Cerea — per attrezzare il DaV, temporary restaurant estivo (apertura prevista dall’1 giugno al 30 settembre) con pizza gourmet e barbecue. Un nuovo format naturalmen­te più easy anche nei prezzi e smart nel servizio. La scelta tra pizze di diversa interpreta­zione e di carni selezionat­e cucinate alla griglia sarà abbinata a bollicine di qualità soprattutt­o italiane. D’altra parte Vittorio ripartirà con qualche coperto in meno, con gli stessi prezzi ma con una proposta di menu ancora più ampio e ricco. Credo infatti che la nostra clientela avrà voglia di divagare e, in un certo senso, di recuperare il tempo sospeso. Continuere­mo a proporre il delivery che ha avuto successo rivelandos­i anche un buon supporto all’attività».

Il delivery

Nel periodo di lockdown la consegna a domicilio è diventata un’opportunit­à anche per altre insegne blasonate che, tracciata la strada, la manterrann­o viva almeno fino a quando non potranno ripartire al 100% del potenziale. Tra le più attive, con tanto di società fondata allo scopo, quella firmata LoRo, ristorante & bistrò con pizzeria a Trescore Balneario. «Resterà un’attività complement­are e stabile — dichiara Pierantoni­o

Rocchetti, lo chef che condivide la gestione con Francesco Longhi —. Del resto noi abbiamo diversific­ato già da alcuni anni, riducendo i coperti della proposta stellata. Non dovremo quindi modificare più di tanto l’allestimen­to né pensiamo di modificare la filosofia del menu. Piuttosto stiamo pensando di riservare il servizio al tavolo solo la sera».

Spazi all’aperto

Non molto distante, a San Paolo d’Argon, Umberto De Martino riaprirà con la compagna di vita e di lavoro Monia

Remotti il suo Florian Maison dopo due mesi ininterrot­ti di lavoro solidale speso in favore della Croce Rossa. «È stata un’esperienza che ricorderem­o per tutta la vita, impregnata di valori umani, straordina­ria. Ripartirem­o potendo contare anche sullo spazio all’aperto, in terrazza e in giardino. Per poterlo sfruttare al meglio anche nelle serate più fresche ci siamo dotati di riscaldato­ri. È la modifica più sostanzial­e anche perché distanze tra i tavoli e servizio in piena sicurezza igienica erano già nel nostro standard».

«La qualità rimane»

E chi non dispone di spazio all’aperto come Roberto Proto del Saraceno a Cavernago? «Cercheremo di recuperare almeno in parte la riduzione dei coperti proseguend­o con il delivery che è stato apprezzato con una certa continuità nei fine settimana. E terremo duro sulla qualità dei piatti di pesce per i quali siamo conosciuti. Di certo non cambieremo linea e impostazio­ne della cucina». Medesime le consideraz­ioni di Paolo Colleoni del San Martino a Treviglio. «Abbiamo completame­nte rinnovato il locale pochi mesi fa con un notevole sforzo economico con l’obiettivo di migliorare le perfomance sotto ogni profilo. Sarebbe illogico non ripartire da dove eravamo rimasti puntando anzi a migliorarc­i ulteriorme­nte. E poi noi abbiamo il Marelet, il bistrot di famiglia, per soddisfare esigenze gastronomi­che diverse per gusti e costi». A proposito di costi c’è chi sta pensando di incentivar­e il ritorno alla propria tavola proponendo promozioni. «Manterremo inalterata la nostra filosofia sia sul menu sia sul livello del servizio — dice Marco Locatelli, socio di Enrico Bartolini e direttore del Casual in Città Alta — ma stiamo ragionando piuttosto su uno sconto da applicare nella prima fase della ripartenza. Crediamo ve ne sarà bisogno, noi per scelta non abbiamo praticato delivery e quindi sarà il nostro modo per riannodare il feeling con la clientela».

Proseguire­mo con il delivery e terremo duro sulla qualità dei piatti di pesce per i quali siamo conosciuti. Di certo non cambieremo impostazio­ne sulla cucina Roberto Proto

Abbiamo fatto uno sforzo notevole sul rinnovo del locale. E per soddisfare esigenze gastronomi­che diverse per gusti e costi abbiamo il bistrot di famiglia Paolo Colleoni

Manterremo inalterata la nostra filosofia sul menu e sul livello del servizio ma stiamo ragionando su uno sconto da applicare nella prima fase della ripartenza Marco Locatelli

Chicco Cerea Temporary restaurant Alla Cantalupa, a bordo piscina, attrezzere­mo un estivo per pizza gourmet e barbecue a prezzi smart

Pierantoni­o Rocchetti Consegna a domicilio Resterà un’attività complement­are e stabile Del resto abbiamo già diversific­ato da anni

Umberto De Martino Quando riapriremo Potremo contare sulla terrazza e il giardino. Cucinare per la Croce Rossa è stato stupendo

Probabilme­nte anche la scelta dei piatti da una carta inizialmen­te un po’ ridotta sarà agevolata. Sarà importante ricreare l’atmosfera conviviale Paolo Frosio

Sconti degustazio­ne

Anche Paolo Frosio che con il fratello Camillo gestisce il ristorante che porta il loro cognome nel centro di Almè prevede di contenere i costi in particolar­e dei menu degustazio­ne. «Probabilme­nte anche la scelta dei piatti da una carta inizialmen­te un po’ ridotta sarà agevolata. Siamo convinti che sarà importante ricreare il più velocement­e possibile l’atmosfera conviviale per riappropri­arsi del piacere di stare a tavola. Non dimentichi­amoci che nei nostri locali si viene per vivere un’esperienza gastronomi­ca ma non solo, di benessere complessiv­o».

Indietro non si torna

Perciò i ristorator­i sono piuttosto scettici sul buon esito di una eventuale proposta di turnazione, soluzione prospettat­a per recuperare la perdita dei coperti dovuta al distanziam­ento. «Al bisogno ci si proverà, dice Stefano Arrigoni patron dell’Osteria della Brughiera Villa d’Almè, ma sarà già un successo riempire i coperti a disposizio­ne. Piuttosto sto pensando a un modo per tutelarmi dalle prenotazio­ni mendaci, un brutto costume ultimament­e sempre più diffuso. Per quanto riguarda tipologia di cucina, proposta di menu e relativi prezzi ritengo che chi non è andato oltre, mantenendo equilibrio e coerenza nelle scelte, non debba tornare indietro ma proseguire sempre più convintame­nte sulla strada intrapresa».

Rivedere le entrée

Così farà anche la matricola del firmamento della ristorazio­ne bergamasca, l’unico in città, Cristian Fagone di Impronte: «Certo qualcosa da rivedere ci sarà anche nella sequenza e nella tipologia delle portate a tavola, penso ad esempio alla sequenza delle entrée che non potranno essere più servite in condivisio­ne. Ma per quanto riguarda la proposta gastronomi­ca non sarà semplifica­ta, tutt’altro, continuerò nel percorso di renderla sempre più personaliz­zata e intrigante. Manterrò però l’asporto affinandol­o nella preparazio­ne come fosse una comanda al tavolo, realizzato cioè al momento concordand­olo con il cliente e coordinand­o il momento del ritiro».

Sarà già un successo riempire i coperti a disposizio­ne. Penso piuttosto a tutelarmi dalle prenotazio­ni mendaci, un brutto costume sempre più diffuso Stefano Arrigoni

Qualcosa da rivedere ci sarà anche nella sequenza e tipologia delle portate a tavola: le entrée non potranno essere più servite in condivisio­ne Cristian Fagone

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Tre stelle Roberto e Chicco Cerea, del ristorante da Vittorio, l’unico tristellat­o Michelin della Bergamasca
Tre stelle Roberto e Chicco Cerea, del ristorante da Vittorio, l’unico tristellat­o Michelin della Bergamasca

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy