Capolavori e distanze Il braccialetto smart per la Carrara ritrovata
Braccialetto per le distanze e controlli: riapre la pinacoteca. Con un Caravaggio in più
I ritratti dei conti Carrara, Lochis, Marenzi e del senatore Morelli guardano compiaciuti, come a dare il benvenuto dicendo «finalmente», dietro ai loro sorrisi. Sembrano divertiti nel vedere il visitatore con indosso una mascherina e il dispositivo Fidelitas Distance, una sorta di smartwatch che vibra e si illumina con una spia rossa nel caso non si rispettasse la distanza di un metro tra le persone. L’Accademia Carrara è il primo museo in Italia ad adottarlo.
La pinacoteca, come gli altri musei cittadini, ieri ha riaperto i battenti sino alle 22, dopo due mesi di chiusura per Covid. Oltre ai 600 capolavori anche un ospite speciale nella sala 19, «I musici» di Caravaggio. Prestato dal Metropolitan Museum of Art di New York per la mostra di Peterzano, resterà sino a fine estate, «segno di solidarietà tra istituzioni museali», dice la direttrice Maria Cristina Rodeschini. «Alcuni residenti del quartiere mi hanno fermata felici di rivedere aperti i cancelli», aggiunge, facendo gli onori di casa insieme all’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti e al responsabile operativo della Fondazione, Gian Pietro Bonaldi. La riapertura suscita in loro le stesse emozioni provate all’inaugurazione del 2015. Benché l’atmosfera sia diversa. Colori, danze, acrobazie e folla 5 anni fa, oggi un «vuoto di senso», per usare le parole di Lorenzo
Giusti, direttore della Gamec. Di visitatori se ne vedono pochi, ma gli addetti del settore lo sanno che sarà tutto un altro modo di vivere gli spazi culturali. Si accede superando il check point Fidelitas: per prima cosa ci si mette davanti a un «termo iPad», che visualizza il volto e dice se la temperatura è regolare. Se è sotto i 37,5 gradi l’accesso è consentito. Nel caso non si indossasse la mascherina, il dispositivo lo rivela e dice di metterla o di rivolgersi alla reception, dove ne consegneranno una, anche griffata. Donando 5 euro, se ne potrà avere una con marchio Carrara, realizzata dalla Santini. «Per ora è rossa con dei cuori, ma stiamo pensando di realizzarne di diversi tipi, magari con qualche capolavoro del museo», anticipa Bonaldi.
Al check point viene consegnato anche il braccialetto. La pinacoteca ne ha in dotazione 50. «Questo dispositivo è nato con il Covid — spiega Luigi Ferrara, vicepresidente di Fidelitas —. Ci siamo messi in rete di impresa con Cemit per produrlo. È composto da un’applicazione vita adattata per gestire la distanza sociale. Per ora è calibrato per far rispettare il distanziamento di un metro, ma può essere variato. Ricaricabile wireless, è dotato anche di una chiavetta usb per scaricare i dati, che possono servire al museo per visionare le infrazioni e ottimizzare la qualità dei percorsi». Nella prima decade di giugno sarà attivata anche «l’opzione famiglia — anticipa Ferrara —. Dichiarando alla reception di essere familiari, viene disattivato il dispositivo di distanza tra congiunti, mentre resta attivo verso gli altri visitatori». Il punto dolente. «Speriamo che si smuova qualcosa — ammette
Roberta Frigeni, direttrice del Museo delle storie, che ieri ha registrato 10 ingressi, divisi in 4 al Palazzo del Podestà, 4 alla Rocca e 2 al convento di San Francesco —. Siamo pronti a gestire la situazione, ma speriamo che arrivi pubblico. Oggi Città Alta era un po’ spenta, ma temo che anche nel fine settimana i nostri numeri resteranno questi». Alla Carrara, che alle 20 aveva conteggiato 42 visitatori, tra i sorveglianti di sala c’è chi si chiede quante persone decideranno di vedere opere d’arte dal vivo, perché «il museo non è visto come una priorità». Sicuri? L’arte è un conforto.
Il capolavoro «I musici» è in prestito fino a fine estate dal Metropolitan Museum di New York