Monopattini in sharing Pronto il bando
Il Comune chiede agli operatori un servizio che copra almeno un’area cittadina grande 14 chilometri quadrati Previsti in circolazione tra i 200 e i 1.400 mezzi
Monopattini elettrici in condivisione a Bergamo, come la BiGi e la Mobike. L’avviso pubblico per trovare società di sharing è pronto: verrà pubblicato nelle prossime ore. C’è anche una delibera della giunta, che fissa alcune regole.
In città potranno arrivare al massimo due società di sharing. In totale, potranno essere messi in circolazione 1.400 monopattini elettrici. La flotta di ogni società dovrà essere composta da un minimo di 200 a un massimo di 700 dispositivi. E i servizi dovranno essere garantiti per 24 mesi dal rilascio della licenza. «Non prevediamo, per ora, impegni di spesa per il Comune — spiega l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni, che nei mesi scorsi ha incontrato diverse società interessate a sviluppare questo servizio in città —. Da quello che ho visto, c’è interesse di mercato, anche se alcuni operatori hanno sofferto la crisi in queste settimane di lockdown».
I monopattini si potranno usare 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ogni operatore dovrà garantire una copertura del servizio in un’area della città grande almeno 14 chilometri quadrati. «Parliamo della zona del centro e di quella semicentrale — dice l’assessore —. Per ogni chilometro quadrato aggiuntivo proposto, sono previste premialità». L’area dei 14 chilometri quadrati dovrà per forza includere alcuni punti strategici stabiliti dalla giunta: la stazione (sia l’entrata da piazzale Marconi che quella di via Gavazzeni), Porta Nuova, l’ospedale Papa Giovanni (l’ingresso principale di via Brembilla e la fermata della stazione), la funicolare inferiore. «Per ragioni di tutela storico artistica — spiega Zenoni — abbiamo deciso di escludere dall’area di copertura le strade interne di Città Alta, quelle contenute nel perimetro della Ztl 0/24.
Ma abbiamo anche deciso di includere in modo obbligatorio alcuni punti di Città Alta, Sant’Agostino (dove c’è una sede universitaria), viale delle Mura e Colle Aperto». Significa che, in Città Alta, i monopattini in sharing dovranno fermarsi in questi tre punti. Non sarà possibile, per esempio, percorrere la Corsarola con il monopattino in condivisione.
L’amministrazione ipotizza che le società potrebbero prevedere una copertura del servizio anche nei comuni al confine con Bergamo, per esempio in luoghi strategici come Oriocenter o l’aeroporto. Ma in quel caso la società dovrà accordarsi con il Comune interessato.
La giunta prevede poi di individuare, all’interno dell’area di copertura del servizio, determinati spazi in cui sarà vietata la sosta dei mezzi. «Per esempio — ipotizza Zenoni — potremo stabilire che via XX Settembre è una zona di transito, ma non di sosta dei monopattini in sharing». Per questo motivo gli operatori devono garantire una tecnologia che consenta di escludere alcuni luoghi (vie o piazze) dalla possibilità di rilascio dei mezzi da parte degli utenti e, nello stesso tempo, il sistema tecnologico dev’essere anche capace di vincolare la sosta in determinati spazi.
Per le tariffe nel bando è stato costruito un sistema di premialità. «Non possiamo imporle — dice Zenoni —, ma possiamo assegnare un punteggio più alto a chi le tiene basse e propone anche abbonamenti».
Le offerte vanno presentate entro il 15 giugno. Poi la commissione avrà 30 giorni per valutarle. Gli operatori avranno altri 30 giorni per mettere in strada la flotta completa. «Ma noi — dice Zenoni — contiamo di non usare tutto il mese che abbiamo a disposizione per valutare le offerte. L’obiettivo è avere gli operatori in servizio a luglio. Credo che questo servizio possa avere un futuro roseo. Nelle prossime settimane, mi aspetto anche un aumento dei monopattini privati, visto che c’è il bonus del governo per acquistarli».