GRANDI MANOVRE (INUTILI) LA STORIA È SCRITTA
Nelle ore in cui Matteo Salvini al Senato evita il processo, grazie ai voti — tra gli altri — del partito di Matteo Renzi, la Lega fa eleggere Patrizia Baffi alla presidenza della commissione d’inchiesta sul Covid-19. Patrizia Baffi chi è? È l’unica rappresentante in Regione dei renziani di Italia viva. Una manovra degna delle ultime, stanche stagioni di House of Cards. Oppure una sfortunata coincidenza: in un giorno solo i renziani riescono a farsi due autogol e dimostrano che dopo la scissione dal Pd, in termini di tafazzismo, l’allievo può superare il maestro. L’ondata di biasimo per Italia viva è stata tale che da Roma Ettore Rosato ha invitato la Baffi a dimettersi, mentre la commissione, prima di nascere, è già un monumento all’inutilità. Si tratta di un organo istituzionale che dovrebbe dare risposte sul perché in Lombardia troppe cose non abbiano funzionato e il virus abbia causato quasi 16 mila morti ufficiali, almeno 6.000 decessi reali nella sola provincia di Bergamo. Un’impresa che sarebbe quasi impossibile per una commissione nata da uno spirito bipartisan. Una cosa che forse non vale neanche più la pena di tentare se si parte con queste premesse. La Lega dice di volere massima trasparenza ma ha già fatto intendere che non potrà trattarsi di un processo al sistema sanitario lombardo. Esattamente, allora, su cosa si dovrebbe indagare?
Il Covid era tra noi in quantità devastanti prima che chiunque se ne accorgesse, ma errori — non solo ma soprattutto dei vertici regionali — hanno impedito di limitare i danni. Lo dicono troppi fatti che riguardano troppe persone, e i leghisti lo sanno. È una consapevolezza che è già storia, in Lombardia, e che non cambierà tenendo il guinzaglio corto a una commissione d’inchiesta, chiunque ne sia il presidente. A queste condizioni, è meglio lasciar perdere ed evitare che una giornata grottesca apra la strada ad evoluzioni offensive per l’intelligenza dei lombardi. E per le vittime che l’epidemia ha causato.