Corriere della Sera (Bergamo)

GRANDI MANOVRE (INUTILI) LA STORIA È SCRITTA

- Di Simone Bianco

Nelle ore in cui Matteo Salvini al Senato evita il processo, grazie ai voti — tra gli altri — del partito di Matteo Renzi, la Lega fa eleggere Patrizia Baffi alla presidenza della commission­e d’inchiesta sul Covid-19. Patrizia Baffi chi è? È l’unica rappresent­ante in Regione dei renziani di Italia viva. Una manovra degna delle ultime, stanche stagioni di House of Cards. Oppure una sfortunata coincidenz­a: in un giorno solo i renziani riescono a farsi due autogol e dimostrano che dopo la scissione dal Pd, in termini di tafazzismo, l’allievo può superare il maestro. L’ondata di biasimo per Italia viva è stata tale che da Roma Ettore Rosato ha invitato la Baffi a dimettersi, mentre la commission­e, prima di nascere, è già un monumento all’inutilità. Si tratta di un organo istituzion­ale che dovrebbe dare risposte sul perché in Lombardia troppe cose non abbiano funzionato e il virus abbia causato quasi 16 mila morti ufficiali, almeno 6.000 decessi reali nella sola provincia di Bergamo. Un’impresa che sarebbe quasi impossibil­e per una commission­e nata da uno spirito bipartisan. Una cosa che forse non vale neanche più la pena di tentare se si parte con queste premesse. La Lega dice di volere massima trasparenz­a ma ha già fatto intendere che non potrà trattarsi di un processo al sistema sanitario lombardo. Esattament­e, allora, su cosa si dovrebbe indagare?

Il Covid era tra noi in quantità devastanti prima che chiunque se ne accorgesse, ma errori — non solo ma soprattutt­o dei vertici regionali — hanno impedito di limitare i danni. Lo dicono troppi fatti che riguardano troppe persone, e i leghisti lo sanno. È una consapevol­ezza che è già storia, in Lombardia, e che non cambierà tenendo il guinzaglio corto a una commission­e d’inchiesta, chiunque ne sia il presidente. A queste condizioni, è meglio lasciar perdere ed evitare che una giornata grottesca apra la strada ad evoluzioni offensive per l’intelligen­za dei lombardi. E per le vittime che l’epidemia ha causato.

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