Un registro dei donatori di alberi
Palazzo Frizzoni fissa le linee guida per la gestione e l’incremento delle aree verdi
Chi vuole donare un albero al Comune di Bergamo deve versare una quota tra 100 e 250 euro, per fornitura e piantagione. È una delle linee guida approvate dalla giunta per promuovere azioni di cittadinanza attiva con due obiettivi: valorizzare il verde pubblico e sviluppare il patrimonio arboreo.
Dai contributi da versare se si vuole donare un albero al Comune al rapporto di collaborazione da attivare quando ci si prende carico della manutenzione di uno spazio verde. Palazzo Frizzoni approva le linee guida per promuovere azioni di cittadinanza attiva che abbiano due finalità: valorizzare il verde pubblico e sviluppare il patrimonio arboreo della città.
L’iniziativa «Dona un albero» prevede che chi vuole regalare una pianta al Comune di Bergamo debba versare una quota compresa tra i 100 e i 250 euro per ogni albero. «Un contributo per sostenere i costi, ben più elevati, di fornitura e piantagione di un esemplare arboreo», spiega il documento approvato dalla giunta. Il donatore può scegliere la specie e il posto in cui l’albero verrà piantato. Potrà anche fare un sopralluogo con i tecnici del Comune e ricevere un attestato. Il suo nome verrà scritto nel Registro donatori di alberi, che viene istituito al servizio Verde pubblico di Palazzo Frizzoni.
L’iniziativa «Prendiamoci cura del verde» promuove invece il coinvolgimento dei cit2019), tadini nella cura di giardini e parchi. Il Comune potrà avviare rapporti di collaborazione con gruppi di persone o associazioni che vogliano darsi da fare nella manutenzione del verde. Sarà una convenzione a stabilire le modalità di svolgimento dell’attività.
L’assessore al Verde Marzia Marchesi spiega poi, nel rispondere a un’interpellanza della Lega, che gli abbattimenti vengono fatti quando una pianta è malata oppure per problemi di sicurezza o se ci sono interventi di riqualificazione da fare. «Quelli eseguiti fino ad oggi — scrive — hanno prevalentemente riguardato alberi malati o in una condizione non ottimale dello stato conservativo, la cui grave propensione al cedimento può causare gravi problemi di incolumità di persone e cose, di cui il Comune deve rispondere». A fronte degli abbattimenti, c’è un piano di messe a dimora di 340 alberi (di cui 40 già piantati nel più altri 1.475 il prossimo autunno.
Nella risposta all’interpellanza della Lega, Marzia Marchesi parla in modo specifico di alcuni interventi. Sulle Mura, spiega, è in corso un’indagine conoscitiva sullo stato di salute delle alberature. «C’è un ippocastano — scrive — valutato in categoria C-D, cioè di gravità elevata a causa di ferite sul tronco e degradazione dei tessuti legnosi interni. L’albero non verrà abbattuto, ma sottoposto a nuovi controlli tra sei mesi». Due alberi sono invece stati abbattuti lungo viale Papa Giovanni: erano risultati in categoria D. Ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità, spiega l’assessore, sarebbe risultato insufficiente. Al Parco Locatelli di via Diaz sono in corso lavori per l’abbattimento di un olmo malato e l’eliminazione di piante secche e pericolose vicino al laghetto. Ne saranno messe a dimora altre. Al Parco Beata Cittadini di Loreto sono invece stati abbattuti tre alberi, un pioppo spezzato in due e due pini deperiti. L’assessore spiega che tutti e tre erano stati giudicati in categoria D, cioè con un’alta propensione al cedimento. «Nella relazione dell’agronomo — aggiunge —, erano state indicate come necessarie rimonde del secco generalizzate (un’attività che si esegue di norma a vegetazione in atto) su tutti gli alberi indagati. Dopo un’accurata ispezione, si è dato mandato a procedere con l’eliminazione di due piante secche, una nel parcheggio e una all’interno del parco, con la rimozione di piante infestanti che stanno danneggiando importanti alberi preesistenti».
Lungo le Mura C’è un ippocastano valutato in categoria C-D, ma per ora non viene abbattuto