Fiera, ora gli ambulatori E Fontana diserta il saluto
I padiglioni saranno riorganizzati in 8 ambulatori soprattutto per seguire i pazienti guariti dal Covid Assente Fontana, Gori: giusto usare questi spazi
C’è il buffet e un’atmosfera di festa forse un po’ liberatoria. L’esperienza è stata unica (e impegnativa) per tutti. Militari e volontari, medici e artigiani, chef e ingegneri. Per chi, come il personale di Emergency, è abituato alle missioni lontane. E per chi, come gli Alpini, ha radici in questa terra. Dimessa l’ultima paziente, domenica scorsa, la Fiera non sarà più ospedale, a meno che non se ne presenti la necessità. E in quel caso tutto è pronto. Dal 3 giugno, sarà organizzata in otto ambulatori per seguire, potenzialmente tutte, le 2 mila persone guarite dal Covid-19 al Papa Giovanni XXIII, a San Giovanni Bianco e negli stessi spazi in via Lunga, dove sono stati curati in 120 con una vittima.
Atteso fino all’altra sera, il governatore Attilio Fontana ha dato forfait al saluto ufficiale, ieri pomeriggio, con il direttore generale Maria Beatrice Stasi a fare gli onori di casa. «Il presidente è impegnato in importanti interlocuzioni governative», lo giustifica l’assessore alla Protezione civile Pietro Foroni. Dall’inizio dell’emergenza, sarebbe stato il primo palcoscenico condiviso con il sindaco Giorgio Gori. Ma a quanto pare, fra Lega e Pd, si va avanti con il distanziamento più rigoroso. Così il messaggio arriva, facile facile, dai canali social della Regione: per Fontana l’ospedale da campo è una dimostrazione di «efficienza, disponibilità e capacità di affrontare le difficoltà». Quanto al sindaco, davanti alla platea in Fiera, tiene a parlare anche in rappresentanza della proprietà dell’immobile: «Credo abbiamo fatto bene a mettere a disposizione questi spazi quando servivano — dice Gori —. Avessimo potuto farlo con due settimane di anticipo,
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forse sarebbe servito ancora di più. Consentitemi, però, di sperare che la Fiera possa tornare quanto prima a fare il suo mestiere, cioè a essere il luogo degli scambi, dei commerci, della rappresentazione dei prodotti di questa provincia e delle sue imprese». Se non ci sarà la tanto temuta ondata autunnale, Gori pensa che sarà questione di «qualche mese». L’ipotesi più probabile, al momento, è che l’ordinanza di requisizione in scadenza il 31 luglio sia prorogata a fine anno.
Il grazie a Emergency, «anche a nome di tutti i sindaci della provincia», da Gori arriva poi con un piccolo gesto a margine, un quadrifoglio di prato donato alla presidente Rossella Miccio. Porterà con sé un’immagine in particolare di questi due mesi: «Il sorriso dell’ultima paziente dimessa». È Carla Spelgatti, 71 anni, insegnate in pensione, di Scanzorosciate. Si era ammalata a fine febbraio, il ricovero a inizio marzo, poi il trasferimento alla Fiera appena collaudata, il 6 aprile: «I medici erano pessimisti. “È brutta”, dicevano. Per 10 giorni ogni mattina mi riferivano che aveva superato la notte. Poi, ha cominciato a riprendersi». Strano passare dall’Africa alla Lombardia: «Non me lo sarei mai aspettata, ma il diritto alle cure è un diritto universale». Hanno lavorato in 82 tra medici di terapia intensiva, infermieri e volontari igienisti, chi cioè ha aiutato con le vestizioni e la logistica. Sommati ai russi, al personale della Trucca e alla protezione civile fanno 277 persone e «un sistema da brevettare», suggerisce Stasi. Da giugno negli ambulatori sanificati saranno visitati fino a 36 pazienti al giorno. Il percorso base prevede l’accettazione con il case manager per la valutazione dei casi, il prelievo di sangue, l’elettrocardiogramma e l’educazione sanitaria. Viene poi verificata la condizione dei polmoni, la fisioterapia, il quadro psicologico ed effettuata una radiografia toracica.
Extra Covid, una parte degli spazi sarà destinata alle circa 2 mila vaccinazioni per i bambini, saltate nei mesi scorsi e da recuperare.
Mai ci saremmo aspettati di dover gestire pazienti in una terapia intensiva in Italia. Con il Papa Giovanni ci siamo molto confrontati, il risultato non era scontato. Ricorderò per sempre il sorriso dell’ultima paziente dimessa Rossella Miccio Emergency
Dal 3 giugno Pneumologi, psicologi, fisioterapisti esamineranno fino a 36 pazienti al giorno