L’accesa discussione tra Chiari e Amaddeo
L’idea, molto carina, era quella di uno scatto dall’alto con tutti i commercianti di Città Alta, accompagnati dallo slogan: «Noi siamo qui», da pubblicizzare sui social. Peccato che, nell’attesa (vana) del sindaco Giorgio Gori, lunedì mattina, la tensione tra gli operatori sia salita oltre il livello di guardia, tracimando in una discussione in Piazza Vecchia. Protagonisti: Roby Amaddeo, nella duplice veste di operatore e consigliere di Palafrizzoni, e Paolo Chiari, titolare de Lalimentari, che ancora non ha riaperto i battenti, con motivazioni spiegate da alcuni cartelli appesi alle vetrine e così motivate: «Se apriamo falliamo, #iononapro». Oggetto della discussione
(nella foto): il senso unico sulla Corsarola e le lamentele per il mancato coinvolgimento degli operatori. Un piatto forte condito da una domenica di scarsa affluenza, acuita dalla totale assenza del turismo straniero e, infine, esacerbata, a detta di parecchi negozianti, da un atteggiamento poco flessibile da parte dei vigilantes che controllano gli accessi. Morale: nervi a fior di pelle e un vivace scambio tra Amaddeo e Chiari sulla domenica fiacca. Senso unico colpevole o montagna e laghi preferiti a Città Alta? Da un successivo incontro con l’amministrazione e l’ad di Turismo Bergamo, Christophe Sanchez, è emersa l’ipotesi di una maggiore flessibilità del provvedimento. Intanto, sempre in Piazza Vecchia, alcuni danni agli arredi esterni del Caffè del Tasso, hanno indotto il titolare, Marcello Menalli a presentare un esposto. «Non ho nulla contro i miei colleghi esercenti, ma da giorni troviamo ogni mattina l’esterno del locale sporco e a soqquadro».