Puzza di pop-corn Indaga la Procura
Sugli odori che turbano il sonno di Treviglio la Procura ha aperto un’inchiesta dando mandato all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, di vederci chiaro. Ad annunciarlo il comitato «Treviglio respira», che sul problema ha raccolto 840 firme. Il 4 febbraio ha presentato un esposto, a cui è seguita l’8 aprile una denuncia contro ignoti firmata dall’avvocato Rocco Disogra a nome di alcuni cittadini. Al centro della vicenda ci sono le emissioni della Comagri, ditta attiva nel settore della spremitura di semi oleosi. Un processo a caldo che ha come effetto secondario un odore acre che ricorda il pop-corn. Un’emissione non nociva, ma che è un tormento per molti trevigliesi. «Le emissioni avvengono 7 giorni su 7 in orario notturno. Sono così intense che non si riesce più a dormire», spiega Carmelo Ilardo, portavoce del comitato. «Segnaliamo questo problema sin dal 2011 — racconta la giornalista Silvia Riva —, ma il Comune non ha mai fatto granché». Nel 2019 sarebbe anzi peggiorato. Nel contempo l’azienda ha avviato il percorso per il rinnovo delle autorizzazioni che è terminato a febbraio in Provincia con l’obbligo di installare un impianto di abbattimento degli odori. «Deve essere pronto entro il 15 giugno — spiega Riva — ma nelle ultime settimane le puzze sono peggiorate. L’abbiamo più volte segnalato al sindaco Juri Imeri che è responsabile della salute pubblica». Per protesta il comitato ha annunciato che non parteciperà all’incontro fissato domani con Imeri. «Avremmo illustrato gli ultimi aggiornamenti — replica, seccato, Imeri — e fornito tutte le informazioni necessarie sull’impianto che è in fase di installazione dopo il rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia, che ricordo essere l’ente competente. È stato un percorso lungo che ci ha sempre visto impegnati a sollecitare azienda ed enti preposti».