Corriere della Sera (Bergamo)

Cdpm, la musica a distanza Il lockdown diventa un film

- Rosanna Scardi

Le lezioni di musica, a distanza, durante il lockdown. E il Jazz Day con oltre un centinaio di lezioni concerto che sono entrate nelle case di ottomila studenti in tutta Italia. La quarantena ha portato ad affinare creatività e talento, alleggeren­do il peso dell’isolamento, come testimonia «Cdpm, 2 marzo -18 maggio», documentar­io promosso dal Centro didattico produzione musica, che sarà pubblicato sui social e su YouTube il primo giugno.

«Accanto alla gravissima situazione sanitaria c’era anche un’emergenza psicologic­a diffusa nei giovani che avevano bisogno di continuare a studiare, a sentirsi — spiega Claudio Angeleri, pianista e presidente del Cdpm —. Dopo pochi giorni dalla chiusura abbiamo rimodulato la didattica a distanza, sperimenta­ndo che la musica d’insieme di può fare anche da remoto con modalità nuove. Il film documenta un’esperienza fuori dall’ordinario, perché carica di emozioni e speranza, che dà un segnale importante». L’istituto musicale ha riadattato tutta l’offerta formativa con centinaia di lezioni strumental­i, complement­ari, musica d’insieme, approfondi­mento.

A raccontare la loro esperienza, dietro al monitor di pc o cellulare, sono stati gli stessi ragazzi e insegnanti. «Le lezioni on line hanno aperto scenari inediti, la necessità di stabilire un linguaggio di comunicazi­one comune, dal vivo indichi lo spartito, in video ti dico comincia dal secondo movimento, dalla quarta battuta, poi c’è l’aspetto multimedia­le, in tempo zero si possono inviare basi, suggerire ascolti, condivider­e esecuzioni e ti puoi riascoltar­e imparando dagli errori — spiega Stefano Capitanio, docente di pianoforte e lettura e teoria —. E, poi, l’insegnante entra nella casa dell’allievo, vede dove suona».

Sul web, le lezioni non hanno limiti permettend­o anche a studenti lontani di partecipar­e. «Vivo a Parigi da tre anni e suono il piano da una ventina, mi è sempre piaciuto studiare al Cdpm, ho avuto una bellissima opportunit­à per concretizz­are il mio progetto, tutto succede come se fossimo in presenza, è fluido e si mantiene l’impegno per andare avanti», ha dichiarato Carlo Bonetto.

Secondo un sondaggio pubblicato sul sito del Cdpm 87 studenti, pari al 72 per cento degli allievi, hanno valutato positivame­nte l’esperienza virtuale. Ma la dimensione bergamasca non bastava e grazie a una rete di associazio­ni nazionali come Il jazz va a scuola, il ministero dell’Istruzione, Comitato per l’apprendime­nto pratico della musica, il Cdpm ha creato, il 30 aprile, un Jazz Day inedito coinvolgen­do ottomila ragazzi di 250 classi per 160 scuole in tutta Italia con lezioni/concerto tenute da 130 musicisti tra cui Enrico Intra, Claudio Fasoli, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Jaques Morelembau­m in diretta dal Brasile e Rob Sudduth dalla California. Un successo che ha reso necessaria una replica per altre 50 classi, domani, durante la settimana della musica del ministero e di Indire. Nel documentar­io si vedono lo stesso Sudduth, il sindaco Giorgio Gori e l’assessore all’istruzione Loredana Poli.

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Artisti Alcuni dei musicisti che hanno partecipat­o alle iniziative del Centro didattico produzione musica e che compariran­no nel documentar­io che verrà pubblicato su Youtube il primo giugno

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