Lio Pellegrini, glamour e cura del dettaglio
Riaperto il locale più glamour della città, lo scrigno di bellezza firmato da Giuliano Pellegrini posto forse non a caso di fronte all’Accademia Carrara. A disposizione anche il giardino sul retro. In ogni angolo, su ogni tavolo, un particolare diverso, una cura del dettaglio maniacale e straordinariamente efficace. La medesima cura viene applicata in cucina per un menu aggiornato con la lista della spesa fatta di persona (uno dei pochissimi che la pratica davvero, da sempre). Cucina vissuta e passionale, caratteriale, che riesce ad emozionare senza impressionare. I piatti più intriganti di un menu sempre molto ricco di portate — anche in questo si distingue Lio dalle insegne più blasonate che hanno ormai ridotto all’osso lo spettro della proposta — sono quelli ereditati dai genitori toscani e poi attualizzati nelle presentazioni senza mai stravolgerli nel gusto. Esemplari i grandi classici: il ragù per fettuccine e ravioli; le varie zuppe di stagione (squisita in questi giorni quella di pomodoro con calamari pennini); il fritto alla toscana; il piccione arrostito e disossato servito con la salsa delle sue frattaglie. Un’imprinting che ha giovato anche ai piatti di pesce: piccola grigliata di seppioline e novellame di mare all’aceto balsamico; penne, astice e ricci di mare; sogliola adriatica alla mugnaia e purea di patate. Conto consistente, sui 100 euro vini esclusi. A pranzo 45 euro per due piatti a scelta coperto compreso. 60 euro tutto compreso (anche vino) nella promozione Ingruppo, probabilmente riproposta durante l’estate.