I fondi degli Educativi «Val Seriana delusa»
Tra i progetti che si spartiranno i contributi, non c’è quello di PromoSerio «Amareggiati, in questo momento difficile sarebbe stata un’occasione»
Mastica amaro la Val Seriana esclusa dai finanziamenti dalla Fondazione Istituti educativi di Bergamo previsti nel bando «Nuove economie di comunità».
Venerdì il presidente della Fondazione Luigi Sorzi e il consigliere Matteo Rossi hanno annunciato i 10 progetti vincitori (sui 31 candidati), che si divideranno contributi per 500 mila euro. Tra questi non c’era quello di PromoSerio (in collaborazione con il Gal, l’agenzia di sviluppo della valle, e la Comunità montana), che contava molto sui finanziamenti per il rilancio nel dopo Covid. «Siamo delusi, inutile negarlo — dice il presidente di PromoSerio Maurizio Forchini —. La nostra proposta aveva tutte le caratteristiche per rientrare tra quelle premiate. Prevedevamo la messa a sistema delle realtà del territorio per valorizzare i prodotti tipici, quelli latticino-caseari in particolare. La chiave di volta era la creazione di una piattaforma per la vendita online che ormai è strategica per supportare queste produzioni». Il rafforzamento delle reti commerciali dei piccoli produttori era proprio uno dei criteri che gli Istituti educativi si erano dati nel disegnare il bando e un progetto simile è stato finanziato in Alta Val Brembana. Hanno ricevuto fondi, tra gli altri, il progetto per un turismo esperienziale con i migranti che racconteranno Bergamo della cooperativa Ruah, quello per il recupero delle eccedenze alimentari della coop Namasté e «Giro-Tondo» dell’Abf, che punta sugli orti in cassetta nelle scuole con gli scarti organici.
«La nostra proposta — continua il presidente di PromoSerio
— era l’altra gamba di un’azione coordinata che stiamo già portando avanti con la creazione di percorsi per un turismo leggero. Per la Val Seriana era un’occasione importante soprattutto in un momento difficile come questo. Sappiamo tutti cosa è successo qui e l’assegnazione dei fondi non è stata fatta 15 mesi fa (quando il bando è stato pubblicato, ma nelle ultime settimane. Ci amareggia anche il fatto che all’inizio sembrava assicurato che nessun territorio sarebbe stato escluso». Non l’unico criterio cambiato in corsa, pare. «Noi — conclude Forchini — proponevamo lo sviluppo di un territorio ma basta guardare i progetti selezionati per vedere che si è puntato sull’assistenza a persone disagiate e su mercati eco-solidali. Avranno avuto le loro ragioni, ma non le condividiamo».