Corriere della Sera (Bergamo)

«In autunno il fronte sarà l’influenza»

Marinoni: altrimenti alla prima febbre si correrà in ospedale

- Di Giuliana Ubbiali

«Senza un governo, alle prime linee di febbre, con il dubbio di avere il Covid, le persone si fionderann­o al pronto soccorso». Il presidente dell’Ordine dei medici Guido Marinoni è pragmatico e pensa all’autunno, chiamandos­i fuori dai discorsi sul depotenzia­mento del virus. «Non lo sappiamo, chi lo sostiene porti i dati. I casi gravi in ospedale sono diminuiti, ci mancherebb­e. Sono stati una piccola percentual­e sul totale, molti asintomati­ci, ora per avere dei casi gravi dovremmo avere tanti contagi. Sono diminuiti perché sono stati bloccati i contatti e si usano le mascherine. Se lo avessimo fatto a febbraio…», sospira.

Nessuno sa prevedere che cosa succederà, ma un piano sull’autunno ci sarà per forza: «Se ne sta parlando con Ats e in Regione — anticipa Marinoni —. Tutti i problemi sono stati messi in fila, ma bisogna muoversi per tempo».

Le linee guida arriverann­o a breve, annuncia il direttore generale dell’Ats Massimo Giupponi: «Per la seconda metà di giugno, stiamo facendo delle riflession­i. Gli aspetti sono principalm­ente due. La gestione di una possibile nuova emergenza, per essere pronti ad attivare tutto quello che potrebbe servire. L’implementa­zione delle reti territoria­li, sulla base del decreto rilancio, che richiederà un piano regionale».

Marinoni immagina gli scenari e, con l’esperienza dei medici di famiglia in trincea per mesi, indica i bisogni e le soluzioni. «A novembre, le persone inizierann­o ad avere la febbre, Covid o non Covid, anche se le protezioni faranno circolare meno tutti i virus. Ma è chiaro che, senza un piano, chi ha anche qualche linea tenderà ad andare al pronto soccorso. Dirà: “Perché dovrei chiamare il mio medico se poi non mi fa il tampone? In ospedale ho invece la possibilit­à che me lo facciano”. Si farà accompagna­re da un parente e, nel caso in cui abbia il Covid, avrà favorito il contagio».

Rispetto all’inizio dell’emergenza, il ruolo dei medici è stato riconosciu­to in termini di sorveglian­za e segnalazio­ni. Allora, per Marinoni un buon piano dovrebbe prevedere questo: «Se il medico ha un caso dubbio lo segnala all’Ats, la persona e i suoi familiari vengono isolati e nel giro di due giorni viene mandato qualcuno a casa per effettuare il tampone. In due giorni, però, così se il paziente non era Covid ha perso poco tempo. Altrimenti si rischia di fermare di nuovo tutto. Pensiamo al costo di una giornata di lavoro persa rispetto al costo di un tampone, 62,50 euro alla Regione».

Uno degli obiettivi è evitare di riempire di nuovo i pronto soccorso, complice l’effetto psicologic­o della paura di avere il virus, dando però ai pazienti la sicurezza di una corretta diagnosi anche a casa: «La radiologia domiciliar­e è molto importante, così come lo è la piattaform­a online per il monitoragg­io dei parametri dei pazienti a casa — riconosce Marinoni —. Però, bisognerà riprendere anche l’attività sul paziente e per questo motivo serve che ai medici di medicina generale e ai pediatri sia garantita la fornitura di protezioni individual­i. Ci ricordiamo che proprio a noi mancavano? Ora trovi le mascherine ma non i guanti».

Il presidente insiste sull’importanza della vaccinazio­ne antinfluen­zale: «Se verrà fatta, avremo meno febbri in generale. Anche qui bisogna muoversi, acquistand­o il vaccino, la Regione lo sta facendo. Ma bisognerà procedere in un modo diverso rispetto agli altri anni. Su appuntamen­to, protetti con le mascherine, senza creare assembrame­nti già visti, per esempio, per la meningite. Gli ultra 65enni potranno essere vaccinati dal medico di famiglia, ma bisogna partire al massimo a inizio ottobre». I medici

L’Ordine «Il caso sospetto va verificato in due giorni o rischiamo di fermare di nuovo tutto»

Il dg dell’Ats «In arrivo le linee guida Due gli aspetti: gestire la possibile emergenza, rafforzare il territorio»

(700), però, saranno meno. «Diversi rimasti per via dell’emergenza ora andranno in pensione — annuncia Marinoni —. Ma i giovani devono ancora terminare la formazione di tre anni. Probabilme­nte in sostituzio­ne verranno messi dei precari».

 ??  ?? Le Usca Durante l’emergenza, le Unità speciali di continuità assistenzi­ale hanno aiutato nelle visite a domicilio dei malati di Covid. In vista di un possibile ritorno del virus in autunno, il piano di Ats prevede di rafforzare le reti territoria­li: fondamenta­li i medici di base
Le Usca Durante l’emergenza, le Unità speciali di continuità assistenzi­ale hanno aiutato nelle visite a domicilio dei malati di Covid. In vista di un possibile ritorno del virus in autunno, il piano di Ats prevede di rafforzare le reti territoria­li: fondamenta­li i medici di base

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