La «Città verde» Pavia disegna un quartiere modello Citylife
Investimento da 120 milioni, cantieri nel 2021
PAVIA Otto palazzi, giardini, passerelle ciclopedonali e negozi saranno il nuovo volto dell’ex area Neca, una delle grandi aree dismesse della città. Anche Pavia avrà la sua «Citylife», dal nome del nuovo quartiere milanese, ma si è preferito un italianissimo «Pavia città verde» che sorgerà in posizione strategia, tra centro storico e San Matteo, a ridosso della stazione ferroviaria e del polo universitario Cravino. Circa 87 mila metri quadrati, di cui 21 mila di polmone verde tra parchi e sentieri, che potranno ospitare oltre 400 residenti. Dopo 12 anni di trafile burocratiche, urbanistiche e bonifiche attese, ora completate al 90%, la realizzazione del progetto di recupero definitivo fermo dal 2008, e di cui fu anche incaricato in passato l’architetto Massimiliano Fuksas, appare concreta. «Con questo progetto andremo a sanare una frattura storica tra due assetti urbani cruciali di Pavia — spiega il progettista, l’architetto Vittorio Longheu —. Al centro dell’intero progetto c’è il tema dello spazio pubblico individuato da un sistema di piazze, con l’architettura residenziale quasi dietro le quinte. La bonifica dovrebbe concludersi con l’avvio del 2021, e speriamo entro la fine del prossimo anno di aprire i cantieri».
La società Isan, che si sta occupando della riqualificazione dell’area di proprietà di Fondazione Banca del Monte, ha presentato in Comune il progetto preliminare per il recupero che ora dovrà essere sottoposto a Vas, Valutazione ambientale strategica, per poi adottare il Piano di intervento integrato. Un progetto da 120 milioni di euro: 11,8 milioni destinati alla realizzazione di opere pubbliche come passerelle ciclopedonali di collegamento con il centro storico, percorsi a piedi, arterie viabilistiche, circa 1.400 parcheggi, ed il recupero delle sponde del Navigliaccio. Oltre 11 milioni già spesi per la bonifica. «Vogliamo portare avanti i nostri progetti per Pavia, a partire dalle riqualificazioni delle ex aree industriali — ha spiegato il sindaco Fabrizio Fracassi —. Per molti anni sono state un peso, una sorta di grossa cicatrice in mezzo alla città. È entusiasmante pensare che possano diventare uno strumento di rilancio, creando lavoro e diffondendo bellezza. I nostri uffici non si sono mai fermati, neanche durante l’epidemia».
Dove sorgevano le fonderie nascerà un luogo vivo, multifunzionale, pensato negli spazi per favorire la socialità e la connessione. Nella Citylife pavese non ci saranno solo residenze dallo stile architettonico avanguardista (il 10% destinate a residenza convenzionata, con priorità alle giovani coppie), ma anche un hotel, negozi, un impianto sportivo di 2.500 metri quadrati, una piazza centrale, servizi come la nuova sede dell’Asst. Nella relazione tecnica anche l’intenzione di recuperare l’ex riseria, posta nella parte nord dell’area, per realizzare un polo dedicato a ricerca e innovazione in cui troveranno posto startup e laboratori scientifico sanitari che collaboreranno in stretta sinergia con gli ospedali limitrofi.