Corriere della Sera (Bergamo)

Salme, rimborso spese

Le onorificen­ze del Presidente della Repubblica Mattarella C’è anche Maurizio Magli, 40 anni, operaio della Dalmine: mancava l’ossigeno, con altri trenta si è messo a disposizio­ne

- Maddalena Berbenni

Non è che a un certo punto, vista la missione da portare a compimento, sia rientrato in fabbrica. Il Cavaliere al merito Maurizio Magli non ha mai saltato un giorno di lavoro, dall’inizio alla fine del periodo più tremendo della pandemia. «Ognuno fa ciò che ritiene, capisco i colleghi che hanno scelto di rimanere a casa. Ma io sono dell’idea che, se si sta bene, si va a lavorare», è la filosofia che riassume un attimo prima di entrare dal dentista. La normalità in una giornata straordina­ria. Chi l’avrebbe detto.

Di Albano Sant’Alessandro, ma originario della Val Camonica, Magli ha 40 anni, da 21 è operaio alla Tenaris di Dalmine e «assolutame­nte» non si aspettava il riconoscim­ento arrivato ieri dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. È tra i 57 insigniti dell’onoreficen­za di Cavaliere al merito per il contributo dato durante l’emergenza coronaviru­s. Sono medici e ricercator­i, insegnanti e volontari, imprendito­ri e semplici addetti alle pulizie. C’è anche l’alpino Bruno Crosato, 65 anni, impresario in pensione di Treviso: dopo avere riattivato a tempo di record cinque ospedali dismessi in Veneto, è pronto a trasferirs­i a Bergamo per dare il cambio ai «colleghi» del presidio in Fiera.

Nel caso di Magli è stato premiato l’impegno per avere garantito una risposta a quello che, già a metà marzo, era uno dei fronti più critici negli ospedali, ma soprattutt­o per i malati curati nelle case: l’ossigeno, di colpo introvabil­e per le troppe richieste. Con una trentina di colleghi si è messo a disposizio­ne per la commessa da 5 mila bombole ordinata dalla Siad. «Abbiamo accettato la sfida e siamo riusciti a consegnarl­e in un mese, quando normalment­e ce ne vogliono due, anche di più — racconta Magli —. Eravamo a ranghi ridotti, una trentina su cinquanta dipendenti del nostro reparto. Tenaris ha dato la priorità alla commessa e in tempi super, super ristretti abbiamo avuto la materia prima.

Poi, nel giro di una settimana, siamo partiti con la produzione vera e propria, ottimizzan­do i tempi e riducendo le pause». Una bombola si fabbrica a partire dallo spezzone di un tubo, «poi si creano il fondo dove si appoggia e l’ogiva. Questa è lavorazion­e grezza a cui segue tutta una serie di controlli molto delicati, anche quello idraulici per testarne la tenuta in modo che non scoppi». I turni erano di otto ore, da lunedì a sabato, quando la provincia si era fermata e lungo le strade si incrociava­no più ambulanze che automobili. «Io faccio la superstrad­a da Torre de’ Roveri ed era deserta — riprende l’operaio —. Non era facile, in quei giorni, uscire per andare al lavoro, quasi quasi ti sentivi criticato. È stato un periodo mai visto, ma io e la mia famiglia, mia moglie e i miei genitori, abbiamo avuto la fortuna di stare tutti bene, perciò mi è sembrato normale andare avanti. Non ho mai saltato un giorno. E poi in azienda già alla fine di febbraio ci erano state date indicazion­i per il distanziam­ento e abbiamo iniziato a usare subito le mascherine. Non ho mai visto il Vetril». Il riferiment­o è a una polemica circolata nel momento in cui i sindacati interni chiedevano la chiusura dello stabilimen­to anche per la presunta scarsità di protezioni e igienizzan­ti. «Abbiamo sempre lavorato in sicurezza», assicura Magli. E senza perdere tempo. «Con i miei colleghi si parlava molto poco — prosegue —. Quello che mi è rimasto impresso è che ho visto tutti in modo diverso». Lui che si definisce il «motivatore» del gruppo, vale a dire «il rompi...», ammette che «non sempre ti senti motivato quando sei al lavoro. Invece abbiamo affrontato quel momento con uno spirito particolar­e, c’era una motivazion­e molto forte». Tiene a citare il direttore del reparto, Andrea Rannucchi, «il mio mentore», e ad estendere il riconoscim­ento alla squadra. «Hanno premiato me — sottolinea —, ma il lavoro è stato del team, il merito è di tutti».

Certo, è stata «una bella soddisfazi­one, una cosa che non capiterà più nella vita». La prima persona con cui l’hacondivis­a è stata la moglie Michela, insegnante di Fisica all’istituto Majorana di Seriate: «Ha sempre lavorato anche lei con le lezioni online, un bell’impegno». Chi, invece, gli ha comunicato la notizia è stato un suo collega con un messaggino via WhatsApp: «Mi scrive e mi allega un articolo online. Pensavo che mi stesse prendendo in giro, ma l’articolo era fatto troppo bene. Ho cercato in Google e ho capito che era vero. Poi, il mio direttore mi ha dato la conferma, lo sapeva già». La reazione in fabbrica la vedrà stamattina, ieri era in ferie. Il dentista, appunto.

Il merito è della squadra. In quei giorni ho visto i miei colleghi in modo diverso, eravamo tutti molto motivati Io e la mia famiglia siamo stati tutti bene. Per me era normale lavorare, ma capisco chi non lo ha fatto Maurizio Magli Un sorpresa «Pensavo mi stessero prendendo in giro, ora dovrò comprarmi una cravatta»

«Che cosa vorrei dire a Mattarella? Sinceramen­te non lo so, non ci ho proprio mai pensato». Di sicuro, se ci sarà una cerimonia, sa che cosa deve fare: comprarsi una cravatta. Una battuta riportata in un’agenzia stampa, che, ridendo, conferma: «L’ho detto per scherzo, però è vero, per me è già tanto la camicia. Mai messo una cravatta in vita mia».

 ??  ?? I rifornimen­ti Bombole di ossigeno al Pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, durante i giorni dell’emergenza
I rifornimen­ti Bombole di ossigeno al Pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, durante i giorni dell’emergenza
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