Movida, la protesta «Basta notti insonni»
Fino alle 4 urla, schiamazzi e partite di calcio. Il Comune: «Ora provvedimenti»
C’è chi alle 2,30 di notte, prende il cellulare e filma quello che sta succedendo sotto i portici della biblioteca Mai e in piena Corsarola. Decine di ragazzi, urla e schiamazzi che rimbombano. Qualcuno chiama le forze dell’ordine, che alle 3.30 disperdono gli ultimi gruppetti quando sono ormai le 4 passate. C’è chi si dichiara pronto a presentare un esposto e chi, come Manuela Carenini, da una vita in Città Alta con la sua storica Latteria, si ripromette di «non passare mai più una notte come quella tra venerdì e sabato. Perché sono settimane che siamo esasperati e c’è gente, come me, che la mattina alle 6 deve alzarsi per andare a lavorare».
È ancora tensione sulla movida di Città Alta, che dalla riapertura si innerva ogni sera nel cuore del borgo antico, innervosendo (parecchio) gli abitanti della zona, non senza ripercussioni anche sul decoro e la pulizia delle vie e delle Mura. Centinaia di bottiglie di birra, gin, amari e vodka distribuiti variamente, anche sulle Mura e raccolti dalla nettezza urbana («con più carichi per lo smaltimento», annota qualcuno) sono ciò che resta delle serate alcoliche e della rumorosa presenza che, dopo la chiusura dei vari pub, trasloca anche in altre zone.
«Fino all’arrivo dei carabinieri — racconta Carenini — almeno una trentina di ragazzi hanno stazionato nella zona del Lavatoio, urlando anche contro chi, dalle finestre, chiedeva di smettere. Maleducati, ubriachi e pure senza mascherina». La situazione pare essersi incancrenita dopo che, già in Piazza Vecchia, 20 giorni fa, si erano verificati ripetuti vandalismi ai danni degli arredi esterni del Caffè del Tasso. Episodi che avevano indotto il titolare Marcello Menalli a presentare un esposto, mentre gli abitanti lamentavano, anche in quel caso, schiamazzi fino a tarda ora, partite di calcio sotto il porticato del Palazzo della Ragione e perfino l’accensione di petardi e fuochi pirotecnici. «Purtroppo — prosegue Carenini — non è un episodio sporadico, ma di una quotidianità che si ripete in modo preoccupante, anche a danno della stessa Città Alta. È quello che vuole la Giunta? Si sta rifacendo la zona del Lavatoio, dove pare che l’amministrazione voglia posizionare delle sedute all’aperto, ma con questi presupposti e maleducazione non si va da nessuna parte». «Penso che ci sia una responsabilità anche da parte dell’amministrazione comunale — è il commento social dell’ex vicesindaco Gian Gabriele Vertova —: mentre cerca di promuovere in positivo le politiche giovanili, non potenzia la vigilanza urbana, con il sindaco che ritiene paternalisticamente che bisogna lasciare le moto scorrazzare per Città Alta perché i ragazzi devono poter salire e divertirsi. Secondo me non bisogna avere pazienza, ma reagire».
Il Comune annuncia provvedimenti: «È di prossima emanazione il divieto di asporto, che crediamo possa fungere da deterrente. Abbiamo inoltre sensibilizzato la polizia locale sui controlli che si estenderanno a breve anche ai mezzi rumorosi. Gli esposti dei cittadini costituiscono il metodo corretto perché anche le istituzioni si possano muovere di conseguenza».