Corriere della Sera (Bergamo)

Calendario fitto Peseranno le seconde linee

Calendario fitto e cinque cambi Da Tameze al neopapà Caldara: il ritorno in Champions League dipenderà anche da loro

- Matteo Magri

Tra le mille metafore che possiamo immaginare per inquadrare come sarà la ripartenza del campionato, con le partite ogni tre giorni e le cinque sostituzio­ni concesse ogni gara, una potrebbe essere quella di un Gran Premio di Formula 1 in cui non serve sempre spingere sull’accelerato­re per vincere, ma bisogna anche dosare la potenza del motore — per non mandarlo in fumo — e decidere quando effettuare i pit stop e quali gomme montare. Insomma, capire anche quale sarà la strategia più remunerati­va per arrivare a podio. Podio (e piede del podio) che, in Serie A, garantireb­be all’Atalanta il ritorno in Champions League. Lo staff tecnico, dunque, non dovrà solo preparare la partita immediatam­ente a calendario, ma dovrà essere in grado anche di estendere l’orizzonte temporale. Pena, arrivare spompati nemmeno a fine stagione, ma solamente dopo un pugno di partite.

Giocoforza, a differenza di quanto avvenuto con la gestione Gasperini — che ha sempre preteso una rosa ridotta, con 14/15 titolari intercambi­abili — servirà qualcosa di diverso. Ed è ipotizzabi­le che in uno scenario di «gioco continuo» diventino fondamenta­li non tanto i soliti noti (Ilicic, Gomez, Zapata etc...), ma anche chi è rimasto più spesso in seconda linea. Proprio perché sarà necessario intercambi­arla maggiormen­te con chi di solito sta al fronte.

I nerazzurri che hanno giocato più di 1.100 minuti, una media quindi di almeno un tempo a partita, sono dodici. E qui si va sull’usato sicuro. Nell’altro gruppo ci sono nomi notissimi e che hanno già dimostrato il proprio valore come Castagne (1.078 minuti), Malinovsky­i (1.050), Muriel (988 minuti e, soprattutt­o, un gol di media ogni 76), Sportiello (284) e il neopapà del piccolo Alessandro (auguri), Caldara (160), arrivato a gennaio. Ne fanno parte anche nerazzurri che hanno giocato poco o niente e che, a oggi, sono un mistero. «Mistero calcolato», perché in rodaggio come molti dei calciatori poi esplosi sotto la cura Gasperini. Gli «sconosciut­i» sono Tameze, Sutalo e Czyborra. L’unico ad aver messo piede in campo è stato il primo, per undici minuti. I tre hanno tempo fino al 21 giugno per terminare il rodaggio e per cercare di limitare il rischio che il motore atalantino possa ingrippars­i.

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