Respinti perché senza guanti
Alla ripresa hanno viaggiato in 500. Molti, senza protezioni per le mani, non sono potuti salire
Nel giorno della ripartenza delle funicolari, hanno viaggiato in 500. Ma molti sono stati respinti: oltre alla mascherina, servono i guanti.
«I guanti? Che guanti?». Il ragazzo si stupisce: la morosa arriva da fuori Bergamo e lui vorrebbe farla salire in Città Alta con la funicolare, ma solo alla biglietteria scopre che la mascherina non basta. «Da stamattina ne ho mandati indietro duecento per lo stesso motivo», dice la bigliettaia nel primo pomeriggio. La ripartenza delle funicolari dopo la chiusura del 10 marzo è stata così, con tanti aspiranti passeggeri che non hanno potuto usarle perché non sapevano che sui mezzi pubblici i guanti sono obbligatori.
La tabella luminosa con il conto alla rovescia per i passeggeri è settata sul numero 10, la quantità massima consentita di passeggeri. Ma spesso si parte con tre o quattro persone a bordo. Un po’ perché di gente in giro ce n’è poca: «E dire che di solito a giugno c’è una fila fino in fondo al marciapiede — racconta la bigliettaia —. Meglio che non ci pensi o ricomincio a piangere». «C’è stata anche una ventina tra spagnoli e inglesi — aggiunge un manovratore —. Finché non riaprono l’aeroporto, di stranieri non ce ne saranno molti di più». Ma c’è anche il problema dei guanti: metà di coloro che si sono affacciati alla biglietteria ne erano sprovvisti. Molti si sono riforniti al vicino bar: «A chi li chiedeva davo quelli usa e getta che uso per le brioche ma poi sono finiti», spiega il titolare, che esce anche ad avvisare dell’esaurimento scorte. C’è chi arriva infilando sulle mani i sacchetti presi dall’apposito dispenser per i padroni dei cani. Alle 15 la moglie del barista porta una scatola da 100 guanti, messi in vendita a 20 centesimi il paio. «Ma non sarebbe il mio mestiere — protesta lui —. Non devo essere io a risolvere i problemi dell’Atb».
Alle 17 sono 500 le persone che hanno viaggiato con la funicolare di città (con una media di 7 passeggeri a corsa) e 150 su quella di San Vigilio (4 la media), con maggiore afflusso fra le 15 e le 17 (media di 10 passeggeri in città e 8 a San Vigilio). «La riapertura delle funicolari — commenta l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni — è un ulteriore passo avanti verso il ritorno alla normalità nel trasporto pubblico, anche se normale non è, vista la limitazione alla capienza». «Ci auguriamo — aggiunge Alessandro Redondi, presidente Atb — che bergamaschi e turisti ricomincino ad utilizzare i caratteristici impianti, non solo mezzi di trasporto pubblico ma storici simboli di Atb e suggestive icone della città».