Le sagre paesane (annullate) nei piatti di Cece e Simo
Ancora una volta Cece e Simo, al secolo Cesare Crippa e Simone Lorenzi, dimostrano di essere tra i ristoratori più dinamici della città. Per applicare le norme anti-covid, hanno ridisegnato gli spazi, veranda estiva compresa. L’effetto dei distanziatori in ferro battuto che sostengono grandi vetrate è armonico, riesce a mantenere in maniera più intima e riservata l’atmosfera conviviale che da sempre contraddistingue il «mood» di un’insegna che, nata come birreria, si è evoluta in una trattoria contemporanea dotata di cantina ben fornita, di camere da B&B al piano superiore, di un servizio di banqueting esterno di tutto rispetto. Per tornare al tema più caro al gourmet, la proposta è elencata sul menu (leggibile tramite Qr code) presentato come un libro mastro con tanto di consigli di abbinamento con i vini a bicchiere. Interessante la sezione dedicata agli «introvabili», piatti desueti ma quanto mai graditi: rognoncino di vitello trifolato; trippa; animelle alla brace; scaloppa di fegato di vitello burro e salvia; palle di toro al Fernet. Dismesso il carrello del bollito che d’inverno scalda cuore e stomaco, ecco entrare in scena per l’estate la «sagra comoda», ovvero il menu degustazione che fa il verso alle feste paesane quest’anno annullate: salame artigianale (il norcino ci dà dentro con la speziatura) con polenta; casoncelli (li fornisce il laboratorio artigiano Peroni di Dalmine); costine cotte a bassa temperatura e rifinite alla brace di legna. Rapporto qualità prezzo eccellente (35 euro ).