L’alleanza tra Foppapedretti e Napoli
Il progetto ha preso il via un anno fa e non è un caso che sia partito dalla città che ha coniato il detto «i figli so piezz’e core». Pezzi di cuore e meglio se tifosi del Napoli che, con quasi 3 milioni, è la quarta società di calcio in Italia per numero di appassionati. Così si spiega, nella logica delle infinite vie del merchandising, la produzione messa in campo da Foppapedretti che farà la felicità dei futuri padri partenopei. Pronta a sbarcare nei negozi tra pochi giorni, in un momento agonistico che tra l’altro vede gli uomini di Gattuso alla vigilia della finale di Coppa Italia, c’è una linea di prodotti per la prima infanzia. Sistemi combinati (carrozzina, passeggino e seggiolino auto) e seggioloni rigorosamente personalizzati con l’azzurro, il colore della società abbinato al ciuchino, mascotte della società partenopea. «Quando ci è stato proposto il progetto, abbiamo subito accettato la sfida — spiega Luciano Bonetti, presidente di Foppapedretti —: perché fare squadra è fondamentale per noi, e una partnership tra due storie italiane di successo non può che essere vincente. Siamo un marchio italiano, con una storia di oltre 70 anni, molto presente nelle case degli italiani grazie a prodotti utili, funzionali e durevoli nel tempo. Ci è sembrato naturale unire la nostra esperienza nei prodotti per la prima infanzia con la passione e il calore che una squadra calcistica come il Napoli da sempre rappresenta. Non solo, ma la Campania è una regione ad alto tasso di natalità».
Per l’azienda bergamasca, si tratta di un progetto «pilota» pronto ad ampliarsi anche ad altre società. Potrebbe essere l’Atalanta? Bonetti non si sbilancia, anche se ammette che gli piacerebbe «agganciare la Juve, ma sarà dura». Del resto la vicinanza al mondo sportivo della storica azienda bergamasca, con una sensibilità particolare, ha tutt’ora riprova nel sostegno al mondo del volley femminile bergamasco, affiancandosi alla Zanetti e affidandosi, dal punto di vista organizzativo, proprio alla verve di Bonetti. «Causa lockdown, non abbiamo ancora avuto la possibilità di incontrarci con la famiglia Zanetti, ma non credo ci saranno problemi». Il contratto di main sponsor triennale con l’azienda alimentare di Lallio scade nel 2020 e mentre uno squadrone come Casalmaggiore perde il mega sponsor Pomì, Bonetti mette l’accento su tutto il meccanismo delle sponsorizzazioni. «La possibilità che le somme siano considerate crediti d’imposta per le aziende potrebbe costituire un interessante incentivo per riuscire a far quadrare i conti per la prossima stagione. Chi ha molte disponibilità finanziarie, penso a Monza, Novara, Scandicci e Conegliano lotterà al vertice della classifica. Con le nostre attuali disponibilità finanziarie non possiamo permettercelo. Intanto rialziamo la testa da questo brutto momento».