Caldara è pronto: «Il campionato riserverà sorprese»
Il difensore alla vigilia del ritorno in campo col Sassuolo «Per il calendario fitto servirà grande forza mentale»
«Sono pronto e non vedo l’ora di ricominciare anche se siamo reduci da un periodo buio. È giusto riprendere anche senza pubblico e, soprattutto, senza i nostri di tifosi, che ci danno una grossa spinta». Mattia Caldara è l’unico bergamasco in rosa all’Atalanta e per lui la ripartenza del campionato — domenica contro il Sassuolo, fischio d’inizio alle 19.30 —, che per i nerazzurri si verificherà a Bergamo, ha forse un impatto emotivo maggiore rispetto ai compagni di squadra.
Caldara, quali saranno le emozioni nel tornare in campo?
«Dopo l’emergenza coronavirus vedo Bergamo in maniera diversa. È stata la città più colpita d’Italia. Ho ancora nelle orecchie le sirene delle ambulanze che squarciavano un silenzio irreale. Sono di Scanzorosciate, che è a due passi da Alzano, e so cosa hanno passato molte famiglie bergamasche. Molte di loro hanno perso i propri cari oppure li hanno visti combattere in ospedale. Ho sentito storie strazianti. Vogliamo ritornare a giocare anche per loro. Per cercare, almeno per un attimo, di lenire il loro dolore. E regalare un po’ di spensieratezza».
Lei è stato testimonial dell’iniziativa dell’Acli.
«Ho chiamato il sindaco di Scanzorosciate, Davide Casati, chiedendogli se fosse possibile dare una mano. Mi ha indicato l’Acli e sono stato felice di aver dato il mio contributo per la campagna “Hai bisogno? Noi ci siamo”».
Sono passati oltre tre mesi dall’ultima partita, quella di Champions contro il Valencia. Come ha lavorato per arrivare preparato alla sfida con il Sassuolo?
«Durante la quarantena la società ci ha fornito dei tapis roulant. Ho corso parecchio e a distanza lo staff ci seguiva dandoci un programma personalizzato. Una volta tornati a Zingonia, abbiamo cominciato con lunghe corse senza palla. Una sorta di preparazione anche se concentrata in minor tempo rispetto a quella tradizionale. Poi, quando il protocollo l’ha consentito, abbiamo lavorato con il pallone riuscendo a disputare delle partitelle per ritrovare ritmo e distanze».
Il Papu ha spiegato che tra i più in forma ci sono de Roon e Freuler.
«Confermo che per loro è come se lo stop non fosse esistito. Non so come abbiano fatto e non so come facciano a reggere certi ritmi tutto l’anno. Ho quasi l’impressione che siano macchine».
Un po’ lo dovrete diventare tutti, considerate le 13 partite di campionato in 45 giorni...
«Le difficoltà legate al calendario sono due. La prima riguarda l’aspetto fisico, perché avremo poco tempo per recuperare e giocheremo con temperature molto alte. Sono convinto, infatti, che a un certo punto i ritmi si abbasseranno. Poi c’è l’aspetto mentale, forse il più importante. Perché giocando ogni tre giorni non hai tempo di pensare alla gara che hai appena terminato e analizzare gli errori. E, soprattutto, hai poco tempo per preparare l’avversario successivo, il giocatore che dovrai marcare, la tattica con la quale dovrai controbattere».
Con molte partite ravvicinate ognuno dovrà dare il suo contributo. Anche chi ha giocato poco, come Tameze e Sutalo.
«Sono dei buoni giocatori ed entrambi potranno darci una mano. Adrien corre tanto e ha dei buoni piedi, è un calciatore molto duttile. Bosko è un buonissimo difensore, molto forte fisicamente».
E che finale di campionato sarà?
«Ci potranno essere più sorprese e maggiore incertezza. Almeno all’inizio, perché alla lunga penso che i valori delle big saltino fuori. Conterà tanto la freschezza, la capacità di correre più dell’avversario».
Un’altra variabile è la mancanza del pubblico.
«Ho visto le gare di Coppa Italia: per me era meglio lasciare lo stadio senza la grafica sugli spalti, mostrando i seggiolini vuoti. Ovviamente sarà completamente un’altra atmosfera ed è una cosa con cui sarà necessario fare i conti. Perché mancherà la spinta dei tifosi e dovremo essere bravi a darci la carica in autonomia. Sarà ancora più importante aiutarci l’uno con l’altro e tenere alta la concentrazione. Perché senza pubblico c’è il rischio di pensare di disputare una partitella d’allenamento».
Dopo il campionato volerete a Lisbona.
«La formula della final eight fa assomigliare la Champions a un piccolo Mondiale. Anche qui conterà molto l’approccio mentale. Le partite saranno secche. Bisognerà essere consapevoli che se perdi non hai possibilità di appello con l’eventuale partita di ritorno».
E quali sono le chance di ritornare in Champions?
«In classifica abbiamo un piccolo vantaggio che contiamo di mantenere anche in futuro. All’inseguimento ci sono squadre forti, ma siamo consapevoli dei nostri mezzi».
«Al momento no. Sono concentrato sul presente e voglio dimostrare di essere il giocatore che hanno visto a Bergamo prima che andassi via. Il periodo al Milan? Gli infortuni non hanno aiutato. I continui fastidi non mi permettevano di allenarmi bene. Fortunatamente a livello fisico ho recuperato e, come dicevo, lotterò per tornare ai miei livelli».
Pochi giorni fa è diventato padre per la prima volta.
«L’arrivo di Alessandro è stato un’emozione unica. È proprio vero che, finché non diventi papà, non riesci a comprendere cosa si prova. Non so nemmeno quali parole utilizzare per descrivere la mia felicità per la sua nascita, che ci ha riempito la vita dopo un periodo buio. Fa un po’ il birichino, sta sveglio la notte, ma ho la fortuna di avere la mia compagna (Nicole, ndr) che si occupa del piccolo facendomi riposare».
Dicono che il nome l’abbia scelto per Nesta...
«Non avevamo un’ampia rosa di nomi maschili. Alessandro metteva d’accordo entrambi e la scelta è stata naturale. Solamente dopo ho preso coscienza che il nome era lo stesso del mio modello».
Champions
Ad agosto a Lisbona sarà un piccolo Mondiale e dobbiamo essere consapevoli che con la gara secca non ci sarà possibilità di sbagliare
Neopapà
Alessandro ha portato grande gioia dopo un periodo buio a causa del Covid. Diventare padre è qualcosa che non si può descrivere a parole
Obiettivo
Non voglio pensare troppo al futuro, per quello ci sarà tempo. Voglio dedicarmi al presente: l’obiettivo è tornare sui miei livelli
Il fischio d’inizio al Gewiss Stadium contro gli emiliani è previsto domenica alle 19.30