Parole dure tra Gori e Salvini
Il Carroccio punta il dito contro «il business dell’immigrazione». Dure risposte dal Pd
Il leader della Lega, Matteo Salvini, attacca il «business dell’immigrazione» e il ruolo del sindaco di Bergamo. Giorgio Gori replica ricordando la vicenda dei «49 milioni della Lega». Tensione alta dopo le notizie sull’inchiesta Terra promessa.
L’inchiesta della Procura sulla gestione dei migranti, che tocca anche il Comune di Bergamo, diventa l’occasione per la Lega per attaccare il sindaco Giorgio Gori. «Seguiremo con grande attenzione — dice il leader leghista Matteo Salvini — gli sviluppi dell’inchiesta, anche se il sindaco Gori, dopo aver sottovalutato il Covid, non ha imparato la lezione e si è già sbilanciato un’altra volta, in questo caso a favore degli indagati. Da parte della Lega, ribadiamo la tolleranza zero per chi sfrutta l’immigrazione per fare affari, a spese degli italiani». Salvini definisce «inquietanti i dettagli che emergono sulla gestione dell’accoglienza in provincia di Bergamo, un’ottantina di indagati, sacerdoti ai domiciliari, verifiche su cooperative, Caritas e contratti col Comune di Bergamo».
A Salvini replicano i deputati del Pd, Maurizio Martina ed Elena Carnevali: «Che Salvini utilizzi per fini strumentali qualsiasi cosa, piegandola alla sua propaganda di giornata, è cosa ormai nota — dicono —. Lo fa sempre, senza il senso del limite e lo fa anche con Bergamo in queste ore. Abbia rispetfalsità to della magistratura sempre, non solo quando gli fa comodo. E abbia rispetto di realtà come la Caritas che è impegnata ogni giorno sulla frontiera difficilissima del sostegno ai più deboli. Non tutto può essere distorto per beceri fini politici. Lasci in pace chi come Gori e tanti amministratori locali sta facendo il proprio dovere. Pensi invece ai danni che fa al Paese, delle sue il territorio non se ne fa nulla».
Anche il deputato e consigliere comunale leghista Alberto Ribolla chiede che si faccia subito chiarezza sulla vicenda dell’accoglienza dei migranti. «La Lega — dice Ribolla — denuncia da anni il business dell’immigrazione, nel quale il Comune, da sempre favorevole all’accoglienza senza se e senza ma, potrebbe essere parte attiva. Bergamo un modello per l’accoglienza? Non pare proprio».
Anche il gruppo consiliare della Lega interviene sulla vicenda. E lo fa presentando un ordine del giorno urgente con cui chiede al sindaco di scrivere al prefetto per chiedere «cautelativamente e in attesa dell’esito delle indagini, la sospensione o, se è il caso, la revoca dei contratti di appalto in essere per la gestione dei richiedenti asilo in capo a realtà del terzo settore e cooperative imprese sociali coinvolte in questa vicenda». Una richiesta che nasce da una considerazione: «Il Comune di Bergamo, attraverso la collaborazione con realtà del terzo settore, si è posto come obiettivo — dice la Lega —, attraverso l’istituzione del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), di garantire misure di assistenza e protezione della singola persona nonché si è impegnato a favorire il percorso verso la riconquista dell’autonomia e dignità del soggetto anche attraverso la ricerca di un lavoro regolarmente retribuito».
Il sindaco Gori dice che sull’ordine del giorno della Lega si esprimerà il consiglio. «Nel frattempo — aggiunge —, trattandosi del partito che con una truffa aggravata si è intascato 49 milioni di euro, suggerirei a tutti loro un po’ di decenza».
Carnevali e Martina I deputati del Pd: Salvini piega tutto alla sua propaganda, Bergamo non ne ha bisogno