Corriere della Sera (Bergamo)

«Prepariamo­ci all’autunno»

Collezioni­sta, amante della natura, uomo d’affari: morto a marzo, verrà commemorat­o domani

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Per arrivare preparati all’autunno in caso di una seconda ondata di Covid-19, i medici di base chiedono di avere dispositiv­i di sicurezza, protocolli d’azione e soprattutt­o la capacità rapida di fare tamponi. Lo spiega Paola Pedrini, medico di famiglia bergamasco e presidente regionale della Fimmg, sindacato dei camici bianchi.

Amava e colleziona­va «di tutto, purché bello, originale e raro». Così come bella, originale e di certo non comune è stata la sua vita, lunga 92 anni e costellata di passioni — dai libri, alle monete, alla natura — e di successi profession­ali e personali. Imprendito­re capace, padre attento e nonno affettuoso, Giancarlo Salvi — Gian Salvi per gli amici — se n’è andato la notte tra il 20 e il 21 marzo nella sua casa di Trescore, non prima di aver salutato tutte le persone che frequentav­a in paese. Privato del funerale e del desiderio di essere accompagna­to al cimitero con il suo cappello di alpino sulla bara (ricordo dell’appartenen­za alla divisione Julia, Battaglion­e Edolo), verrà commemorat­o domani, alle ore 18, con una messa al Tempio Votivo della pace, a Bergamo.

Nato in città nel 1927, primo di otto fratelli e da padre commercial­ista, si dedica con dedizione agli studi, diplomando­si con un anno in anticipo al liceo classico Sarpi per il timore di un’incombente chiamata alle armi. Si laurea poi in Agraria all’Università Statale di Milano, ottiene una borsa di studio e un primo impiego al Consorzio agrario di Lodi. Negli anni che seguono è dirigente in una ditta di prodotti chimici per l’agricoltur­a, poi in un’azienda chimica per il tessile. Nel frattempo, a 35 anni, sposa la ventitreen­ne Elena Ghezzi, oggi maestra di Ikebana (l’arte giapponese di disporre i fiori), con cui avrà 5 figli e 10 nipoti. Il suo sogno però è fare l’imprendito­re e a 40 anni, «età limite per mettersi in proprio» rileva una società milanese che produce fiale per medicinali: l’azienda in quel momento è in crisi, lui la porta all’autonomia finanziari­a e all’espansione.

A 53 anni decide che ha troppi interessi per relegarli al poco tempo libero, quindi riscatta la laurea e il servizio di leva e va in pensione. Colleziona francoboll­i e monete — è socio fondatore del circolo numismatic­o di Bergamo — ascolta musica classica, tra i suoi autori preferiti ci sono Bach e Haendel, ama la montagna (dal 1936 è socio, poi anche consiglier­e, del Cai di Bergamo) e legge qualsiasi cosa stuzzichi il suo inesauribi­le desiderio di sapere: classici della letteratur­a, articoli di attualità, economia e politica internazio­nale, antiche riviste in lingua francese di scienze applicate alle arti e alle industrie, rilette negli ultimi giorni di vita.

Le sue ceneri riposano al cimitero di San Rocco, a Cenate Sotto, la sua anima vive nei cuori di chi l’ha amato e nelle centinaia di alberi che ha piantato nel corso della vita, la sua eredità (collettiva) più grande.

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A Trescore Giancarlo Salvi è morto a 92 anni

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