Anche la Lazio si illude e perde L’Atalanta è la regina delle rimonte
Sotto due a zero, i nerazzurri vincono con i gol di Gosens, Malinovskyi e Palomino. L’Inter ora è a quattro punti
Una partenza difficile, sotto di due gol, poi, con l’andare dei minuti, la solita storia: l’Atalanta rimonta e vince 3-2 sulla Lazio, che fino a ieri sera si pensava dovesse essere la più in forma tra le pretendenti allo scudetto. Gosens riapre la partita, Malinovskyi pareggia con un siluro capolavoro, poi è Palomino a segnare il gol decisivo, di testa. Nel finale ci sarebbe anche la possibilità di allungare. Intanto l’Atalanta si avvicina al terzo posto, l’Inter è solo a 4 punti.
Un’altalena di emozioni, con l’Atalanta che perde la testa nei primi undici minuti, salvo poi riprendere la partita e sprecare il match point. Ma stavolta la Lazio non riesce a recuperare come all’andata. Fanno festa i nerazzurri, che vincono 3-2 e mantengono sei punti di distacco sulla Roma.
In mattinata il capitano laziale, Marco Parolo, e il club manager Angelo Peruzzi hanno fatto visita al cimitero di Bergamo, posando un mazzo di fiori in memoria delle vittime del coronavirus. In campo invece non c’è spazio per saluti, perché i biancocelesti vogliono vincere, sentono aria di Scudetto e vogliono rispondere alla vittoria della Juventus contro il Bologna. Così i primi undici minuti sono da incubo per l’Atalanta: Lazzari si prende tutta la fascia per poi masticare un cross, trovando un de Roon arrancante a spedire nella propria porta per lo 0-1. Dopo Toloi e Freuler inventano un balletto al limite dell’area, dannoso, che regala il pallone a MilinkovicSavic, appostato dai 25 metri. Come tredici mesi fa, quando un suo colpo di testa mise fine al sogno Coppa Italia per Gasperini, il serbo buca Gollini con una prodezza, 0-2.
In questo quadro a tinte fosche esiste un’Atalanta che deve recuperare due gol, contro la miglior difesa del campionato. Acerbi giganteggia su Zapata; Malinovskyi sbaglia tutti i palloni, Gomez deve partire da lontano per sfuggire a una retroguardia attenta. Risultato: nelle ripartenze generate Immobile si divora due occasioni semplici per arrotondare il punteggio, riportando in carreggiata i nerazzurri. Anche perché il furoreggiare laziale accusa un vistoso calo dalla mezz’ora in poi: per questo gli atalantini alzano il baricentro, dimezzando lo svantaggio con lo schema solito, Hateboer per Gosens e ottava rete del torneo per il tedesco.
Sembra troppa grazia, essere ancora in gara dopo un inizio parecchio invalidante, ma il tamburo battente bergamasco aumenta ancora di più nella ripresa, quando Malinovskyi e Djimsiti, in un minuto, mettono i brividi alla Lazio. Così Inzaghi arretra ulteriormente la propria linea Maginot, dovendo fare i conti con un ritmo diverso rispetto alla prima frazione. Senza Ilicic, la speranza è che arrivi una giocata da Gomez o Zapata, arriva invece da Malinovskyi. Su azione d’angolo l’ucraino si trova nella terra di nessuno, con la sfera sul sinistro. Il bolide infila Strakosha, sotto la traversa, dando il pareggio.
Dopo la girandola di cambi, la sensazione è che l’Atalanta abbia davvero molta più benzina rispetto alla Lazio. Gritti — sostituto di Gasperini, squalificato — inserisce Ilicic per l’ultimo quarto d’ora, la serpentina mette mal di testa a Bastos e Acerbi, che salvano sull’accorrente Muriel. Ma, come all’andata, è una partita mai finita: così a dieci dalla fine Gomez disegna una parabola dal calcio d’angolo, Strakosha commette il primo e unico errore della partita, sbagliando l’uscita. Palomino salta su Caicedo e deposita in rete per il 3-2 finale. Nel recupero Muriel ha il tempo per sbagliare due occasioni, facendo arrabbiare un po’ tutti. Ma al triplice fischio scoppia la festa.
L’ucraino Per Malinovskyi è il quinto gol in campionato, il sesto stagionale