Intesa attende la Consob Ubi si prepara a studiare
L’ok porterà a pubblicare il documento di offerta La banca sottoposta a Ops potrà prendere posizione
È considerato lo snodo cruciale di tutta l’operazione e c’è attesa per la sua pubblicazione. Intesa Sanpaolo ha confermato ieri, in una nota ufficiale, di «confidare che il nulla osta della Consob alla pubblicazione del Documento di Offerta relativo all’Ops su Ubi Banca possa essere rilasciato nella corrente settimana». I termini per l’approvazione del prospetto, che erano stati interrotti lo scorso 22 giugno, sono stati riavviati e, così come da comunicazioni della stessa Consob,la fase istruttoria ha visto la scadenza spostata al prossimo 28 giugno. Dopo l’imprimatur del l’Autominente rità, Ubi avrà tempo 5 giorni lavorativi per convocare il Consiglio d’amministrazione, che dovrà esprimersi in merito.
Il documento verrà vivisezionato in tutti i suoi elementi, anche se fin da ora, sulla sua pubblicazione campeggia un punto interrogativo. Che prospetto sarà? Dal momento che il pronunciamento dell’Antitrust (che aveva sollevato perplessità sulla cessione delle filiali a Bper, prontamente corrette da Intesa, ma anche sull’espansione che andrebbe registrata nel settore bancario) è atteso per metà luglio, il documento, se di im
L’intreccio L’atto della Consob richiamerà il lavoro dell’Antitrust, che si pronuncerà a luglio
pubblicazione, non lo potrà riportare, anche se verosimilmente conterrà una clausola di subordine, richiamando proprio gli accertamenti e il lavoro svolto dall’authority.
Al di là degli aspetti tecnici, Ubi Banca potrà ufficialmente pubblicizzare il suo pensiero su un’offerta che, fino ad oggi, h In atec so ano sciuto solo per sommi capi. Sarà una presa di posizione articolata a beneficio degli azionisti, grandi o piccoli che siano. Tra i primi figura il Patto azionisti di Brescia che, a differenza del Comitato azionisti di riferimento e del Patto dei Mille (decisamente contrari all’operazione), non si è ancora espresso. Se si toglie l’uscita dell’industriale siderurgico Giuseppe Lucchini (lo scorso maggio), dalla compagine presieduta da Franco Polotti, da febbraio non si sono levati segnali di fumo.
«Aspettiamo di conoscere l’offerta»: questa la posizione ufficiale espressa fin dalla prima ora dal fronte bresciano che, fino allo scorso 11 marzo, coagulava il 7,67% del capitale di Ubi. In uno scenario che vede ogni giorno mosse e contromosse da una parte e dall’altra, accompagnate dal consenso della Bce sull’operazione, emergono le perplessità e gli interrogativi del piccolo azionista di Ubi. L’elemento forse più trascurato, ma anche il più vero di tutta la partita si sta chiedendo che cosa ne sarà delle sue azioni e della sua banca.
Intanto, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo (cioè per ora senza ipotesi di reato né indagati), con al centro il fondo londinese Parvus Asset Management, di Edoardo Mercadante, che detiene l’8% di Ubi e potrebbe essere decisivo nell’esito dell’Ops. Mercadante ha spiegato alla Reuters di non aver parlato con altri azionisti: «Mai avuto contatti con altri azionisti di Ubi. Da quando abbiamo una posizione sulla banca non ho mai incontrato alcuna persona che sia azionista di Ubi. Sull’Ops decideremo dopo aver letto il prospetto».