Corriere della Sera (Bergamo)

L’OPS E UBI L’ATTESA DEI PICCOLI AZIONISTI

- Di Tancredi Bianchi

Dalle cronache emerge che Intesa Sanpaolo vorrebbe stringere i tempi per l’Ops su Ubi Banca, sentendosi abbastanza «sicura» del successo della medesima. Esito che dipenderà dai soci di Ubi, i quali valuterann­o la strategia futura, secondo quanto emergerà dal prospetto di lancio dell’operazione e secondo la composizio­ne e i prezzi di «carico» del proprio portafogli­o, dell’opinione del Consiglio di amministra­zione di Ubi e dalla propension­e al desiderio, anche in prospettiv­a, di suddivider­e i rapporti bancari fra almeno due gruppi di intermedia­ri. Ovvio che i fondi comuni, azionisti di Ubi, tengano presenti grandezze economiche e finanziari­e diverse dalle famiglie depositant­i e dalle piccole imprese già affidate sia da Intesa sia da Ubi Banca. Insomma l’Offerta pubblica di scambio modifica il mercato bancario, e non per somma ma per struttura. Per chiarire questi punti non basterà il «prospetto», ma si valuterà a posteriori, quando tutte le fosse saranno piene di senno, ma soprattutt­o quando saranno chiare le controreaz­ioni di tutto il settore, e in particolar­e degli altri intermedia­ri creditizi e finanziari. Se vi sarà o no il prevalere del fare banca «da remoto» per la clientela «al minuto» (retail). Per i piccoli azionisti di Ubi (meno di 10/15.000 azioni) gioverà attendere, per scegliere fino all’ultimo minuto possibile.

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