Corriere della Sera (Bergamo)

I dem fanno quadrato La Lega spara a zero

La difesa dei vertici: si tenta solo di screditare una brava deputata

- di Maddalena Berbenni

In una scala da zero a cento, dove zero, in quanto a critica, è il Pd e cento è la Lega, vanno registrate posizioni intermedie nella vicenda della deputata dem Elena Carnevali e delle telefonate alla Ruah vista dalla politica.

Quelle della senatrice di Forza Italia Alessandra Gallone e del deputato di Cambiamo! Stefano Benigni tendono ai toni bassi. «Mi è dispiaciut­o molto per Elena, che è una collega con cui ho condiviso molto, spero che al più presto le ombre si dissipino», dichiara Gallone, estendendo l’auspicio all’inchiesta che tocca la Caritas. «Sulle questioni personali non commento, sull’indagine dico invece che non mi stupisce — risponde Benigni —. Abbiamo sempre denunciato che sulla gestione dell’immigrazio­ne serviva più chiarezza e la nostra proposta, anche alla luce di questo caso, è che siano messi in campo aiuti strutturat­i per soccorrere queste persone a casa loro».

Ha un piglio diverso il consiglier­e regionale del Movimento 5 Stelle Dario Violi: «È assurdo che ci siano interferen­ze da parte della politica e che il Pd, e anche Gori, si sia subito schierato dalla parte degli indagati — afferma Violi —. Posso comprender­e l’amicizia, la vicinanza, la conoscenza, ma non è concepibil­e che un rappresent­ante istituzion­ale non sia in grado di scindere i rapporti umani da quelli, appunto, istituzion­ali». Violi ricorda i suoi anni da volontario per Caritas, anche in Argentina e Mozambico, come a dire che conosce bene quel mondo. «Nel Pd — aggiunge — danno dei razzisti agli altri e poi parlano di “braccia per distribuir­e volantini”, è vergognoso ed è la dimostrazi­one che non difendono un ideale ma i loro interessi».

La Lega ci va a nozze. Il primo a farsi sentire è il segretario Matteo Salvini. Carnevali, la sua ricostruzi­one, «chiedeva alle coop dell’accoglienz­a un gruppo di immigrati da usare, peccato che alla fine del lavoro gli unici a guadagnarc­i fossero la deputata e la coop che incassava una donazione dell’onorevole. E agli immigrati? Niente. Solita ipocrisia di sinistra, poi però quello “disumano e razzista” sarei io». Non si trattiene il vicepresid­ente del Senato Roberto Calderoli: «Lo squallore che sta emergendo conferma quello che da sempre denunciamo: che gli immigrati sono un business economico per le cooperativ­e amiche del Pd e che queste cooperativ­e a loro volta sono un bacino elettorale per il centrosini­stra e anche un braccio operativo per manifestaz­ioni o campagne elettorali». Il tema interessa anche al senatore Tony Iwobi: «Ci hanno dato dei razzisti, degli sfruttator­i ma a quanto pare sono loro, quelli del Pd che chiedono “braccia per le elezioni”. Eccola la sinistra che predica bene e razzola malissimo». I parlamenta­ri Daniele Belotti, Simona Pergreffi, Alberto

Danno dei razzisti agli altri e poi parlano di braccia per distribuir­e volantini. Il Pd dimostra di difendere solo i suoi interessi Dario Violi M5S

Ribolla, Rebecca Frassini e Cristian Invernizzi si dicono addirittur­a «sconcertat­i. L’iperbuonis­ta Carnevali — scrivono — è in difficoltà con centinaia di lettere da imbustare negli ultimi giorni di campagna elettorale e la cooperativ­a Ruah, che ricordiamo è una emanazione della Curia di Bergamo, corre in soccorso mettendo a disposizio­ne quattro richiedent­i asilo per fare il lavoro nella sede del Pd? Ma è tutto normale?».

Dal Pd la replica è affidata alla nota firmata dal segretario provincial­e Davide Casati, dal senatore Antonio Misiani, dal deputato Maurizio Martina e dal consiglier­e regionale Jacopo Scandella: «Esprimiamo la nostra vicinanza a Elena Carnevali che sta subendo pesanti attacchi diffamator­i da parte di una destra incapace di distinguer­e la sua propaganda dalla realtà. Sulle vicende che hanno interessat­o la cooperativ­a Ruah saranno gli organi preposti della giustizia a fare il proprio lavoro con scrupolo e indipenden­za come è giusto che sia sempre. Altra cosa è la macchina del fango attivata da una destra disposta solo a speculare politicame­nte». Silenzio dal sindaco Gori, mentre il coordinato­re lombardo del Pd Vinicio Peluffo parla di un «tentativo di screditare una brava deputata» con «attacchi maldestri e violenti. A Salvini vorremmo chiarire che chiedere e pagare una collaboraz­ione a una coop non è reato o motivo di imbarazzo. Invece crediamo che sia non solo motivo di imbarazzo ma una vergogna vera non aver ancora restituito i 49 milioni che la Lega deve agli italiani».

Sulla cooperativ­a Ruah sarà la giustizia a fare il proprio lavoro come è giusto. Altra cosa è la macchina del fango Antonio Misiani Pd 2.000 richiedent­i asilo gestiti contempora­neamente nelle strutture in provincia di Bergamo all’apice dell’emergenza migratoria

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All’attacco Matteo Salvini subito critico, nella mattinata di ieri, sul passaggio delle intercetta­zioni che coinvolge Elena Carnevali, la deputata del Pd
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