Tutte le meraviglie del verde
Nel weekend le «Giornate Fai all’aperto» dedicate alla botanica Da Villa Panza al Collegio delle Fanciulle: parchi, orti e alberi da scoprire
Sapersi adattare alle novità, essere flessibili per non farsi schiacciare dagli imprevisti, cavalcare le opportunità che ogni cambiamento porta con sé. Sono questi alcuni insegnamenti che ci hanno impartito questi mesi di pandemia. Il Fondo Ambiente Italiano dimostra di averli fatti suoi raccogliendo la sfida e organizzando le «Giornate Fai all’aperto». Annullate a per il virus le Giornate di Primavera, ecco il risarcimento: un’edizione tutta dedicata al patrimonio «verde» tra parchi, giardini botanici, orti, alberi millenari, boschi e foreste.
Dopo la grande batosta del Covid — dichiara il presidente Andrea Carandini — il Fai ha già rialzato un ginocchio e ora è pronto a ripartire». Anche grazie alla spinta organizzativa degli infaticabili volontari, sabato e domenica saranno visitabili ben 200 luoghi all’aperto. «È un’opportunità unica per iniziare a conoscere ciò che solitamente guardiamo in maniera distratta — continua Carandini —. Esistono 3 mila miliardi di alberi sulla Terra ma cosa ne sappiamo? Poco. Con questo virus il mondo naturale si è vendicato della tracotanza dell’uomo. È arrivato il momento di dedicare cura e attenzione alle piante, solo imparando a conoscerle possiamo salvaguardarle». E Marco Magnifico, vice presidente Fai, aggiunge: «Non ci siamo mai occupati di botanica. Questo nuovo percorso di conoscenza lo dobbiamo al Covid. L’ignodel ranza sul tema verde è un male diffuso. Per esempio, pur passandoci davanti tutti i giorni, i milanesi si sono interessati alla quercia secolare in piazza XXIV Maggio solo dopo che l’artista Maurizio Cattelan vi ha appeso i celebri manichini. Perché?».
Il ricongiungimento tra uomo e natura deve essere non solo auspicato ma perseguito con tenacia. Una sintonia rappresentata nell’opera di land art di Michelangelo Pistoletto «Il Terzo Paradiso» ad Assisi (uno dei beni del Fai aperti nel weekend).
Ma quali luoghi si potranno visitare a Milano? Troppi per essere citati tutti (sul sito www.giornatefai.it l’elenco completo). Tra gli altri: il Villaggio operaio Pirelli, un sobborgo di 26 villette costruite nel 1920-1923 per i lavoratori della fabbrica omonima, il Giardino dell’Arcadia dove si riunivano poeti e intellettuali dal 1704, vicino a Crocetta, gli aristocratici giardini del Regio Collegio delle fanciulle, il Giardino di Villa Litta ad Affori e — tra i beni di proprietà
Fai — Palazzina Appiani e Villa Necchi Campiglio.
Per chi avesse voglia di fare una gita fuori porta non c’è che l’imbarazzo della scelta. Tra le location lombarde più spettacolari: Villa del Balbianello sul lago di Como con le sue ardite potature di alberi e siepi, Villa Panza a Varese dove il verde è «costruito» come fosse un’architettura e, per chiudere in bellezza, il parco di 4 ettari del seicentesco Palazzo Moroni a Bergamo Alta, un’apertura anticipata straordinaria che il Fai ha desiderato con forza per rendere omaggio alla città d’Italia più martoriata dalla pandemia.