Tavoli apparecchiati di Verde per I Maestri del Paesaggio
Un’edizione straordinaria della manifestazione che torna in Piazza Vecchia
L’idea Le piante verranno messe su tavoli di legno progettati da Michele De Lucchi
È un oggetto che richiama il tempo e lo spazio della condivisione. Ci si appoggiano cibo per nutrire il corpo e idee per l’anima, ma sedersi attorno significa stare insieme e condividere. Il tavolo, potente dispositivo di aggregazione, luogo di ospitalità ma anche di passaggio sarà il simbolo della decima edizione de I Maestri del Paesaggio-Landscape Festival dal 5 al 20 settembre, sottotitolata — senza bisogno di spiegazioni — «edizione straordinaria». Anche se, forse, sarebbe più giusto dire «straordinariamente normale», perché non rinunciare ad un evento diventato punto fermo della Cultura Verde in Italia e ripensarlo a marzo quando era già tutto pronto, è un inno alla vita e alla capacità della Natura di rigenerarsi, malgrado tutto, per seguire la propria essenza.
Per Arketipos, l’associazione culturale cui spettano da un decennio onori e oneri organizzativi (condivisi con partner istituzionali come Comune e Cciaa, e sponsor commerciali), e per il suo presidente, Maurizio Vegini, l’essenza sta in una rigenerazione creativa resiliente al devasto sanitario che vedrà Piazza Vecchia riempirsi di tavoli di legno massello, progettati dall’archistar Michele De Lucchi, sui cui troveranno posto piante assortite. Entrambi, tavoli e piante, alcune alte fino a 4 metri, potranno essere portati a casa con una erogazione liberale, finalizzata alla creazione di un giardino «Green to the people» permanente nei pressi dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Sarà un luogo «dove le persone incontrandosi — afferma Vegini — potranno fondersi in un verde curativo per il corpo e l’anima» e anche il modo più bello per non dimenticare, ricordando chi non c’è più (in particolare l’amico di Arketipos Giovanni Bana e il socio Paolo Bellini).
Il rinvio al prossimo anno della manifestazione nel suo mood classico (con la serie di convegni e conferenze) e la concomitanza con il decennale consentono di mettere un punto fermo, di segnare una linea e di guardarsi indietro. Una pausa riflessiva interessante per capire dove l’evento potrà approdare nei prossimi anni che sarà favorito dall’intervento, via webinar, dei grandi nomi che hanno contribuito alla sua crescita oltre che dalla pubblicazione di un libro che, con le strepitose fotografie, è destinato a diventare un cult. Oltre che visitatissima (oltre 200 mila presenza di media ogni anno), Piazza Vecchia superstar è fotografata quanto lo skyline di Città Alta, quasi ad essere diventata, pur variando ogni anno, un marchio identitario di Bergamo. Bella o brutta, audace o spavalda ma sempre in grado di creare dibattito oltre il fattore estetico, con l’effetto «trascinatore» che anche quest’anno vedrà l’allestimento di godibili angoli verdi in diverse piazze e zone della città, oltre a una sempre nutrita serie di appuntamenti. Questa «educazione al bello» è la vera missione di Arketipos, ben oltre le due settimane dell’allestimento centrale che resta il momento più atteso. Quest’anno più simbolico che mai, con l’idea dei tavoli che saranno sovrapposti, vicini o lontani quasi tessendo, come nelle intenzioni di De Lucchi, una rete d’umanità. Tavoli apparecchiati di verde per la gioia degli occhi e la pace dello spirito.