Il super attacco Conclusioni e gol, al top in Europa
L’Atalanta ha abituato talmente bene i suoi tifosi che se non segna almeno tre reti a partita ci si chiede cosa sia andato storto. Potenza del Gasp e potenza di una squadra che ha sempre la consapevolezza del proprio potenziale e può affidarsi, inoltre, a dei solisti d’eccezione. Insomma, il «miracolo nerazzurro», che oramai tanto miracolo non è visto che sono stagioni che la squadra abitua a certe meraviglie, sembra aver trovato il mix vincente tra tecnica, tattica e fortezza mentale che riesce a sopperire alle gambe quando non pedalano, come si è visto, a tratti, domenica contro l’Udinese.
I numeri
Un mix che ha prodotto la bellezza di ottanta gol. Tanti, non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa. Se consideriamo i cinque massimi campionati continentali (oltre al Belpaese, Germania, Francia, dove si è chiuso il campionato in anticipo, Spagna e Inghilterra), solo il Bayern Monaco, già trionfatore in Bundesliga, ha segnato più dei nerazzurri. La media dei bavaresi è di 2,94 reti ogni match, mentre quella dei bergamaschi è di 2,86; comunque meglio di altri squadroni come Barcellona (2,25), Manchester City (2,48), Dortmund (2,47) e Lipsia (2,38). A proposito di gol, ieri sono state aggiornate le quote per la quota cento che i bookmaker danno quasi per certa fissando la vincita a 1,30 (ancora più certa, ma non ditelo a Gasperini, la quota che vuole l’Atalanta nuovamente in Champions: 1,08, era 1,85 prima del lockdown). Molte reti fanno rima con molti tiri dove non c’è Bayern che tenga. In questa classifica, la squadra di Zapata è saldamente in testa con una media di 19,8 conclusioni ogni partita, precedendo City (19,1).
I singoli
Numeri vertiginosi che sono figli anche di prestazioni individuali di alto livello. Muriel, un ectoplasma contro la Lazio (come confermato dallo stesso Gasp), ha spaccato la partita nella vittoria di Udine raggiungendo quota 15 reti in campionato. Quota impressionante se consideriamo che non è il centravanti titolare e che 9 dei gol li ha messi a segno partendo dalla panchina. Poi c'è il Papu, che si vede meno in zona gol, ma che sta vivendo una stagione eccezionale. Perché 14 assist sono parecchi. In Europa solo Muller (21), Messi (17), Sancho e De Bruyne (16) hanno fatto meglio dell’argentino. Che anche quando è stanco, come alla Dacia Arena, sa essere decisivo. Il Papu, meno brillante e meno scattante rispetto ai match con Sassuolo e Lazio, è riuscito a mettere in porta Zapata e Muriel. Impressionante.
Mercato
Come impressionante è la mentalità da big che oramai appartiene all’Atalanta. Perché vincere certe partite come quella contro i friulani — soffrendo, almeno dal punto di vista fisico — è il preambolo per l’ultimo e decisivo step verso l’Olimpo del calcio. Senza dimenticare la pianificazione del futuro. Va in quest’ottica l’ingaggio di Simone Muratore, 22 anni, acquistato dalla Juventus per 7 milioni di euro. ««L’Atalanta rappresenta per me una grande occasione ed ho intenzione di dare il massimo per ripagare la fiducia che la società ha dimostrato di avere nei miei confronti. Quello che l’Atalanta sta facendo in campionato ed in Europa è sotto gli occhi di tutti, sono veramente felice di poter indossare questa maglia. Adesso non vedo l’ora di iniziare a lavorare con mister Gasperini e con i miei nuovi compagni», le parole del centrocampista ed ex capitano della Primavera bianconera alla firma ieri a Zingonia.