Grave malore a 13 anni nella piscina di casa

«Mi raccomando, fammi sapere». È il pensiero fisso della nonna quando, alle 19.30, il nipote di 13 anni è stato portato via da mezz’ora almeno, intubato, con l’elicottero diretto alla terapia intensiva del Papa Giovanni. Per un malore nella piscina di casa ha rischiato di annegare sotto i suoi occhi. Forse, per quel succo bevuto poco prima di entrare in acqua che gli ha inchiodato lo stomaco. È successo da poco e la nonna raccomanda a chi, della famiglia, sta andando in ospedale, di farle avere notizie. La paura è arrivata all’improvviso in un angolo di verde, in via Canton, a Trescore, in una casa familiare su due piani. Tra una palma, dei rampicanti, un cespuglio di rosmarino e dei vasi protetti da una retina verde, in una piscina blu semirigida fissata con dei perni di plastica bianchi su un tappeto verde sopra la ghiaia. Non erano nemmeno le 18.30 quanto il bambino si è sentito male nella piscina che arriva alle gambe, saranno 70 centimetri di acqua. Con lui, un cuginetto più piccolo. Lì fuori, dove un tavolo e sedie di plastica, e un ombrellone, invitano a cercare ristoro dal caldo, c’erano anche la nonna e la zia. Il tredicenne è rimasto sott’acqua, loro hanno riferito ai carabinieri di Trescore, arrivati con due pattuglie, che sembrava una sorta di gioco a stare in apnea. Nel giro di pochissimo tempo, invece, hanno capito che non era uno scherzo. La nonna ha preso il bambino dall’acqua e lo ha aiutato a liberare lo stomaco, ma non era abbastanza. Sono scattati i soccorsi, arrivati con tre ambulanze e l’elicottero atterrato nel parcheggio davanti al ristorante Villa Canton, ai piedi della via. «Siamo sconvolti», dice la nonna. «Sono arrivato dopo, era intubato», dice il nonno. Prima di essere portato via, il bambino si era ripreso, fino a ieri sera le sue condizioni erano stabili.